ATO 2, M5S: “Sì all’AMAP, ma fare chiarezza sulle condizioni di adesione”
“La soluzione Amap per gestire il dopo ATO 2 nei Comuni del Palermitano, ancorché l’unica concretamente sul tavolo, appare nebulosa. Si deve fare assolutamente chiarezza”.
La questione è stata oggetto ieri di un incontro a palazzo Butera, a Bagheria, tra pezzi della giunta Cinque, sindaco in testa, e alcuni deputati regionali del M5S, che all’Ars si stanno spendendo per l’approvazione della legge sull’acqua pubblica.
Erano presenti il sindaco Patrizio Cinque, gli assessori comunali, Fabio Atanasio, Luca Tripoli, Maria Laura Maggiore ed Alessandro Tomasello e i deputati all’Ars Salvatore Siragusa, Matteo Mangiacavallo e Valentina Palmeri.
Nebulosa è stata definita la soluzione Amap un po’ da tutti, dal momento che “non esistono carte e atti, che non si sa su cosa si basi l’adesione dei comuni (se non la non meglio specificata richiesta di partecipare alla compagine azionaria di Amap), che non esiste, allo stato, un contratto di sevizio che stabilisca regole chiare e certe per l’espletamento del servizio e che non appare chiaro se e quali siano i costi per i Comuni, sia come start-up che negli anni a venire. In soldoni tutti sono stati concordi nel ritenere che viene “imposto” ai Comuni di aderire a qualcosa che al momento appare vago, ed il tutto in pochissimi giorni.
“Andare verso Amap” – ha affermato Patrizio Cinque – appare indubbiamente un percorso in grado di garantire il fatto che l’acqua debba essere pubblica e quindi gestita da società o enti gestori pubblici, quindi Amap potrebbe essere il primo passo verso quello che chiede, da mesi, il M5S, ma tutto ciò deve essere fatto con chiarezza”.
“I Comuni – ha detto Fabio Atanasio – devono avere un ruolo nella governance di Amap, avendo garanzie e certezze sul fatto che i servizi garantiti alla città di Palermo siano i medesimi ed alle stesse condizioni per i nuovi comuni aderenti. Chiediamo solo chiarezza.”