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Atalanta-Catania 0-0: i rossazzurri mostrano equilibrio, solidita’ e determinazione

di redazione

Calcio Catania: 4-2-3-1 – Maran fuga i dubbi sul modulo da adottare e presenta i rossazzurri con due mediani in mezzo al campo, Izco e Lodi, e tre fantasisti a supporto di Bergessio: Gomez, Castro e Barrientos; in difesa trovano posto i centrali Spolli, alla centesima presenza in serie A e Bellusci, Capuano e Alvarez sulle fasce, in porta Andujar. L’Atalanta dell’ex mister rossazzurro Colantuono si schiera invece con un 4-3-2-1, con Consigli in porta, Scaloni, Stendardo, Canini e Del Grosso in difesa, Giorgi, Carmona e Biondini a centrocampo, Bonaventura e Brienza un passo dietro a Denis, unico riferimento centrale.Meglio il Catania – Partita bloccata: la sfida è maschia, molto fisica, il gioco non decolla, complice anche di un terreno in pessime condizioni. Il fraseggio ne soffre, spesso la manovra è spezzettata da banali errori di appoggio dovuti il più delle volte alle buche che costellano il manto erboso. La prima occasione è per il sinistro di Bergessio, che al 17° prova la conclusione da fuori area, la rasoiata ‘masticata’ finisce tra le mani di Consigli. Già al 20° Maran è costretto al primo cambio: a lasciare il campo è Capuano che accusa un fastidio muscolare, al suo posto si piazza sull’out sinistro Marchese. Poche occasioni sia da una parte che dall’altra, l’azione più bella è una triangolazione tra Barrientos, Bergessio e Castro che ad un passo dalla porta non trova la deviazione in scivolata per un soffio, siamo al 34°. Prima dell’intervallo ancora due palle gol per il Catania, prima Gomez al 42° prova un destro a giro che Consigli devia in angolo e poco dopo Marchese di testa gira a lato di pochissimo (il terzino però era finito in offside).Poche emozioni – Anche nella ripresa la partita non cambia marcia, si fatica nel costruire azioni fluide, l’aggressività dei 22 in campo tarpa le ali allo spettacolo. Il Catania ci prova con i suoi triangoli, con le inizative di Barrientos e Castro, ma spesso manca l’ultimo passaggio nei 16 metri finali. Al 56° doppia occasione per i rossazzurri, prima Bellusci e poi Bergessio non riescono a concludere in porta, i rispettivi tiri da ottima posizione vengono ribattuti dalla retroguardia avversaria; al 60° ci prova Castro col destro, a lato; poco dopo è di nuovo Bergessio a cercare la deviazione di testa, alta. Il balletto dei cambi inizia con Cazzola al posto di Carmona, successivamente Colantuono sostituirà Biondini con Radovanovic e nel finale Denis con Livaja, Maran risponde con Biagianti al posto di Gomez, i rossazzurri in conseguenza di questo cambio si riposizionano col 4-3-3.  Nella fase centrale della ripresa l’Atalanta aumenta il ritmo e si fa vedere con più insistenza dalle parti di Andujar, l’estremo difensore argentino però non viene mai chiamato in causa in maniera seria; l’occasione più ghiotta è il pallonetto di Bonaventura che sulla respinta dell’estremo difensore rossazzurro prova il colpo a sorpresa, la sfera finisce sul fondo. Pur non trattandosi di una partita spigolosa alla fine sul suo taccuino l’arbitro segna il nome di diversi ‘cattivi’, per i rossazzurri i nomi sono quelli di Bergessio, Alvarez e Castro. L’ultima conclusione degna di nota è una punizione di Lodi al 65°, la parabola a giro di sinistro è preda facile per Consigli, che blocca. Il pari finale in fondo è un risultato parzialmente equo, sebbene il Catania si sia fatto preferire per la continua ricerca della vittoria; l’Elefante aggiunge ancora un punto alla sua splendida classifica e si proietta già da subito alla prossima sfida con Bologna. Dopo due domeniche si ritorna al Massimino: tutta un’altra storia.

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