Assostampa chiede chiarezza alla Corte dei Conti
Siamo confortati dall’attenzione che da diversi mesi la Corte dei Conti ha sulle vicende che riguardano gli uffici stampa degli enti locali in Sicilia
“Siamo confortati dall’attenzione che da diversi mesi la Corte dei Conti ha sulle vicende che riguardano gli uffici stampa degli enti locali in Sicilia. Rinnoviamo la richiesta affinché l’attenzione della magistratura ordinaria e l’attenzione di quella contabile si spostino su quanto accaduto tre anni fa al Comune di Palermo, quando, per mano della Giunta Cammarata, l’ufficio stampa è stata azzerato da un giorno all’altro, lasciando senza lavoro una decina di giornalisti che avevano vinto un concorso pubblico, regolarmente espletato e annullato senza ragioni valide, che li avrebbe stabilizzati dopo anni di precariato”. Lo afferma Roberto Ginex, segretario provinciale del sindacato dei giornalisti di Palermo, che aggiunge: “Sarà la magistratura del lavoro, a partire dal 14 febbraio 2012 quando è fissata la prima udienza, a trovare la soluzione alle giuste rivendicazioni dei colleghi, i quali hanno intentato causa al Comune”.
“Attendiamo la stessa attenzione anche dall’assessorato regionale agli Enti locali per mettere definitivamente ordine nella “giungla” degli uffici stampa”, prosegue Ginex. “Se da un lato, infatti, i magistrati contabili si preoccupano anche di decidere sulla correttezza dell’applicazione del contratto di lavoro giornalistico negli enti locali – afferma il segretario provinciale Assostampa Palermo – dall’altro la Regione siciliana ha deciso di non decidere, in quanto da tempo il sindacato dei giornalisti chiede all’assessore Chinnici di mettere ordine al disordine, che ha consentito in passato di ricorrere al sistema di consulenze in modo disinvolto. Se ci fosse chiarezza, finalmente si potrebbero sbloccare decine di posti di lavoro veri. E’ evidente che i giornalisti sono un numero limitato rispetto alla pletora di precari che è un inesauribile bacino elettorale per la classe politica siciliana”, conclude Roberto Ginex.