Associazione Piazzetta Bagnasco. Valutare il progetto realizzato congiuntamente dall’amministrazione comunale e dall’associazione dei commercianti dopo il restyling avvenuto a dicembre. Questo l’obiettivo dell’incontro che si è svolto in piazzetta Bagnasco tra il vicesindaco, Fabio Giambrone, e una delegazione di commercianti e residenti della zona.
In seguito ai lavori realizzati a dicembre, che avevano previsto la sostituzione della pavimentazione, l’ammodernamento dell’illuminazione e degli arredi, così come l’installazione di punti di accesso wi-fi free a Internet, l’associazione “Piazzetta Bagnasco” ha organizzato una serie di eventi – 33 eventi in tutto tra iniziative culturali, di animazione e ricreative tenute in piazza – avviando contemporaneamente delle pratiche virtuose di collaborazione con diversi uffici dell’Amministrazione e della RAP per il decoro dell’area.
«Ciò che abbiamo voluto realizzare – afferma Donato Didonna, presidente dell’associazione “Piazzetta Bagnasco” – è una buona pratica contro quella cattiva, finora praticata a Palermo, di perseguire interessi individuali legittimi contro interessi generali. Ho fatto l’esempio di chi conferisce rifiuti ingombranti senza avvalersi del servizio Rap.
In piazzetta Bagnasco ha preso vita un percorso che ha permesso di far andare di pari passo l’interesse particolare con l’interesse pubblico. Questo è avvenuto promuovendo decoro, collaborando alla ricerca di soluzioni e mettendo in campo un progetto artistico e culturale. Tutto questo ha consentito di mantenere viva e vivibile la piazza e di conseguire ricavati in linea con altri periodi dell’anno, mentre si assiste a un calo».
Per l’amministrazione comunale sono stati coinvolti l’assessorato al decoro, la Polizia Municipale, il SUAP e la RAP.
«Sono grato a questi cittadini che hanno colto appieno il senso dell’idea di realizzare nella nostra città spazi comuni – sottolinea il vicesindaco -, “case comuni” nelle quali sono contemplati, bilanciati e tutelati gli interessi di tutti. Certamente non tutti i problemi sono stati risolti, ma è evidente che si è innescato un percorso positivo di collaborazione. Per quanto ci riguarda, questa esperienza rappresenta l’espressione di un metodo da applicare anche in altre zone della città, un modello da affiancare ad altre forme di condivisione e collaborazione nella
gestione di spazi pubblici».
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