Assicurazione auto, altro che obbligatoria: in questo caso è legale non pagarla | Le agenzie cercano di nasconderlo
Ci sono alcuni veicoli che ad oggi sono esclusi dall’obbligo assicurativo.
Negli ultimi anni, i prezzi delle assicurazioni automobilistiche in Italia hanno registrato un notevole aumento, diventando una voce di spesa sempre più rilevante per le famiglie. L’incremento dei premi assicurativi è attribuito a vari fattori, tra cui l’aumento dei sinistri stradali e il maggior costo delle riparazioni, dovuto al crescente impiego di tecnologia avanzata nei veicoli.
Le differenze tra le regioni italiane accentuano questo fenomeno: nelle aree con tassi di sinistri e frodi più elevati, come alcune regioni del Sud, i prezzi sono mediamente più alti rispetto al Nord. Inoltre, molti automobilisti si trovano a pagare premi maggiorati per colmare il divario creato dalle frodi assicurative, una problematica che grava sull’intero settore e sugli utenti onesti.
La crescita dei costi assicurativi è ulteriormente aggravata dall’inflazione e dall’aumento dei prezzi dei pezzi di ricambio, i quali rendono ogni incidente più oneroso. Questo ha spinto le compagnie a ritoccare al rialzo i premi, incidendo anche sui giovani conducenti e su chi vive in città densamente popolate, dove il rischio di incidenti è maggiore.
In risposta a questi aumenti, sempre più automobilisti stanno cercando modi alternativi per risparmiare, come il confronto tra diverse offerte online o l’adozione di polizze basate sull’utilizzo del veicolo. Tuttavia, nonostante questi tentativi di contenere i costi, le assicurazioni auto continuano a rappresentare una spesa consistente e in costante crescita per le famiglie italiane.
Chi è escluso dall’obbligo
Attualmente, in Italia alcuni veicoli sono esenti dall’obbligo di sottoscrivere una polizza per la responsabilità civile. Tra questi, rientrano i veicoli formalmente ritirati dalla circolazione e le sedie a rotelle destinate all’uso esclusivo da parte di persone con disabilità fisiche. Anche le biciclette a pedalata assistita, che funzionano principalmente grazie alla spinta muscolare, non necessitano di assicurazione.
Altri veicoli esenti includono quelli per cui l’utilizzo è temporaneamente o permanentemente vietato tramite un provvedimento dell’autorità competente, quelli non idonei all’uso come mezzi di trasporto, e quelli per i quali l’utilizzo è stato volontariamente sospeso mediante comunicazione formale all’assicurazione, come previsto dal DPR 445/2000.
Mancato utilizzo del veicolo
Gli automobilisti possono anche sospendere volontariamente la polizza assicurativa in caso di mancato utilizzo del veicolo. Tale sospensione può essere rinnovata per un massimo di 10 mesi, comunicandolo all’impresa assicuratrice almeno 10 giorni prima della scadenza della proroga. Questo permette di contenere i costi quando il veicolo rimane inutilizzato per periodi prolungati.
Per veicoli d’epoca e di interesse storico o collezionistico, il periodo di sospensione è soggetto a regole più stringenti: la comunicazione alla compagnia deve essere effettuata entro 5 giorni dalla scadenza della proroga, e la durata massima della sospensione è di 11 mesi.