Un documento per costruire una Sicilia a misura di bambino. L’assessore della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro, Carmencita Mangano, ha firmato il decreto di approvazione del “Nuovo piano sui servizi socio-educativi per la prima infanzia in Sicilia”.
In particolare, nel nuovo piano, oltre ai 28 milioni di euro già attivati, sono previste altre 10 misure in favore dei Comuni e dei privati per circa 80 milioni di euro per la costruzione e la ristrutturazione di nidi e asili; per la concessione di contributi biennali per la riduzione della retta a carico delle famiglie; per le spese di start-up destinate alla nascita di nuove attività e per l’avvio del sistema informativo regionale sui servizi socio-educativi in collegamento con la rete nazionale già esistente.
“Il nuovo Piano – dice l’assessore Mangano – nasce con l’obiettivo di mettere a sistema tutte le risorse disponibili, fondi della Comunità Europea e nazionali, per assicurare un’adeguata assistenza alle famiglie più bisognose e per garantire in Sicilia servizi di qualità ai bambini da zero a tre anni. Il nostro intervento, in linea con il precedente Programma Straordinario Regionale sui Servizi Socio Educativi, intende potenziare l’offerta per la realizzazione di nuovi asilo nido e per adeguare e migliorare le strutture già esistenti”.
Previste anche una serie di misure integrative, come la creazione di spazio giochi e centri per famiglie e bambini, che possano aiutare e sostenere i genitori nel percorso di crescita dei loro figli durante il delicato momento dell’infanzia. “Il nostro progetto – spiega la Mangano – è certamente molto ambizioso ma, con impegno e organizzazione, l’obiettivo potrebbe essere di migliorare l’intero settore dando lavoro a circa 12 mila nuovi addetti e a dare impulso all’indotto formato da almeno 4 mila persone tra impiegati, educatori e ausiliari”.
I servizi e i relativi finanziamenti, che potranno essere gestiti dai Comuni ma anche da soggetti del privato sociale no profit, saranno suddivisi a seconda
delle esigenze delle province siciliane sulla base di una popolazione complessiva, da 0 a 3 anni, di circa 128.373 bambini. Dai dati statistici, rilevati dal Piano, si evidenzia che le aree metropolitane di Palermo, Catania e Messina assorbono quasi il 30% degli interventi con una potenziale domanda di 34.901 unità, su cui incide sensibilmente il fenomeno migratorio.
Solo nel Comune di Palermo risiede il 14% dei bambini presenti nella regione con una popolazione di circa 18 mila persone mentre un dato interessante è rappresentato da una sorta di graduatoria sul rapporto tra la popolazione più giovane e gli abitanti. In questo caso i “Comuni più giovani” sono Camporotondo etneo e Maniace in provincia di Catania e Ficarazzi al terzo posto, Catania si piazza in 70esima posizione, Palermo al numero 71 e Messina 250esima.
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