PALERMO (ITALPRESS) – “Controlli, formazione, informazione e addestramento”. Giovanni Asaro, direttore regionale dell’Inail in Sicilia, lo ripete come un mantra. “Per evitare tragedie come quelle di Casteldaccia basta poco, servono di certo più controlli, ma è fondamentale la formazione e l’addestramento”, spiega in un’intervista all’Italpress all’indomani dell’incidente sul lavoro nel Palermitano che è costato la vita a 5 operai, mentre un sesto è in gravi condizioni.
Una tragedia che non sorprende più di tanto il direttore di Inail Sicilia: “La notizia purtroppo non mi ha stupito, casi di questo genere avvengono sempre con le stesse modalità, uno tira dietro l’altro, tra colleghi di lavoro ci si cerca di aiutare, e poi si verificano in uno stesso episodio più morti. Non si può più sopportare il verificarsi di queste tragedie”.
Sul banco degli imputati viene posta l’assenza di dispositivi di sicurezza nei luoghi di lavoro. “L’uso di dispositivi di protezione e poi la formazione possono salvare la vita – sottolinea Asaro -. A Casteldaccia le indagini della magistratura sono in corso. Come Inail abbiamo mandato degli ispettori per acquisire elementi utili ai fini del calcolo delle rendite verso i superstiti e di tutti gli emolumenti previsti dalla legge. Non ho ancora elementi ufficiali ma sembra che gli operai fossero sprovvisti di dispositivi di sicurezza. Dispositivi che avrebbero salvato delle vite”.
E dire che il cantiere, per la modalità di intervento, era piuttosto a rischio, come confermato dalla casistica. “La maggior parte degli incidenti sul lavoro si registrano negli spazi confinati, luoghi costretti come silos, fognature, impalcature, dove l’ambiente di lavoro è limitato. E purtroppo spesso in questi cantieri non vengono seguiti i più basilari protocolli di sicurezza”, sottolinea Asaro.
I dati sugli incidenti sul lavoro nell’Isola si confermano in linea con quelli nazionali, sia sul versante delle morti che sul numero totale degli infortuni. “La Sicilia l’anno scorso ha registrato 42 morti – spiega il direttore regionale dell’Inail nell’Isola – si tratta ovviamente di decessi riconosciuti dall’istituto. In realtà sono molti di più perchè in alcuni casi vengono coinvolti soggetti non tutelati dall’Inail. La Sicilia si mantiene comunque nella media nazionale. Fino a marzo il numero dei morti sul lavoro era fermo a 10”. A preoccupare è però la crescita esponenziale delle malattie legate al mondo delle professioni: “Stanno aumentando, in linea con i dati nazionali i tumori, le malattie ostearticolari, i rischi chimici e più in evidenza le patologie legate allo stress. E purtroppo si stanno verificando sempre più casi di mesotelioma, malattia causata dall’amianto”.
Serve perciò un cambio di rotta, ecco perchè l’Inail è sceso in campo in nome della formazione e della prevenzione. “Stiamo attivando in collaborazione con i vigili del fuoco un evento formativo itinerante che partirà a giugno; porteremo degli esperti nei cantieri, dove formeremo i lavoratori sul tema della sicurezza. Allo stesso modo stiamo lavorando nelle scuole, per sensibilizzare su questo tema, partendo dalla nomina di uno studente responsabile della sicurezza”. Per Asaro la sola formazione comunque non basta. “E’ indubbio – osserva – che servono più ispettori del lavoro, ci vogliono più controlli. Purtroppo in Sicilia si evidenzia su questo fronte una situazione di carenza che dovrà essere colmata”.
– Foto Agenzia Fotogramma –
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