Ars, spese non giustificate

Si prevedono tempi duri per i gruppi parlamentari dell’Ars. L’esame delle carte sequestrate dalla guardia di finanza a Palazzo dei Normanni, farebbe emergere l’assenza dei giustificativi di spesa. Man…

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di redazione

Si prevedono tempi duri per i gruppi parlamentari dell’Ars. L’esame delle carte sequestrate dalla guardia di finanza a Palazzo dei Normanni, farebbe emergere l’assenza dei giustificativi di spesa. Mancherebbero, infatti, le ricevute necessarie per spiegare quanto siano costati gli arredamenti degli uffici, quanto avrebbero speso per viaggi e trasferte. Alcuni dipendenti non avrebbero saputo dare risposte convincenti alla richiesta di chiarimenti da parte dei militari della Polizia tributaria, asserendo che utilizzare denaro contante per acquistare beni e servizi dei quali non è stata trovata alcuna traccia contabile, finora sarebbe stata una prassi, riscontrata in tutti i gruppi parlamentari controllati. Le indagini sono coordinate dall’aggiunto Leonardo Agueci e dai sostituti Sergio Demontis e Maurizio Agnello che hanno disposto il blitz all’Ars. Pare infatti che più di un capogruppo avrebbe cercato di prendere tempo, giustificando la tardiva risposta alla richiesta di esibire la documentazione richiesta, con gli impegni della campagna elettorale, ma la Procura ha deciso di non aspettare i tempi della politica ed ha fatto scattare la visita in massa negli uffici di Pdl, Pd, Pid, Mps, Udc, Fli, Grande Sud e Mpa. I militari hanno portato via una pila di carte, acquisito i libri contabili, fotocopiato le buste paga del personale, le note spese di trasferte e telefoni. Hanno chiesto chiarimenti sulle spese per convegni e ristorazione. L’obiettivo è fare lo screening dei conti della politica, che poi sono i costi dei contribuenti, per confrontarli con i movimenti bancari effettivi. Il risultato della prima analisi non giustifica molte spese.