Si amplia il ‘fronte della censura’ al governatore siciliano Rosario Crocetta. Anche il deputato del Pd Fabrizio Ferrandelli ha appoggiato l’iniziativa dell’opposizione. “Se la mozione di censura nei confronti del governo regionale servisse a fare di più per la Sicilia, non avrei problemi a firmarla, a prescindere da chi sono gli altri partiti o deputati che la sostengono. Se un atto è proposto nell’interesse dei siciliani, ben venga”. Lo dice Fabrizio Ferrandelli, parlamentare regionale del Partito Democratico, a proposito della mozione di censura, in riferimento anche alla lentezza della spesa dei fondi comunitari, annunciata dai partiti dell’opposizione.
“Voglio aspettare di leggere la mozione, che mi auguro nasca con uno spirito propositivo, ‘per i siciliani’ e non ‘contro qualcuno’, ma è evidente che si può e si deve fare di più per la nostra isola. Non è un segreto: non sono soddisfatto della gestione amministrativa della Regione e sostengo la necessità di dar vita ad un governo politico, in grado di essere presente rispetto all’urgenza dei problemi da affrontare. Se una mozione può essere utile in questo senso, la firmerò”.
Subito è arrivato il sostegno del Movimento 5 stelle.“E’ un richiamo sacrosanto e legittimo. Il governo dovrebbe pensare a curare un po’ il rapporto con il parlamento siciliano altrimenti siamo solo uno strumento di ratifica delle leggi proposte da loro”, sostiene il capogruppo dei grillini Giancarlo Cancelleri, favorevole alla mozione di censura. “Non mi sta bene la lentezza degli uffici della Regione, la continua assenza del governo in Aula e nelle commissioni, e non mi sta bene – incalza Cancelleri – nemmeno l’iter che il governo vuole seguire sul testo di legge per le acque pubbliche, laddove in commissione ha deciso di presentare un ddl che scavalca del tutto quello di iniziativa popolare sottoscritto da 35mila firme e già discusso ed elaborato in quattro mesi di lavori in commissione. E’ una mancanza di rispetto anche verso i cittadini”. Di fronte ad una legge di iniziativa popolare il governatore “ha preferito seguire un percorso diverso, che non piace a nessuno, il suo ddl è stato infatti ammazzato con oltre 100 emendamenti. C’era un percorso di condivisione delle forze politiche su una legge di iniziativa popolare, invece non si capisce perché, il governo arriva con una sua legge, noi non ci stiamo”.
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