Ars: presentata la Finanziaria del governo Crocetta

La Finanziaria del governo Crocetta e’ un “papello” di 80 articoli e 40 pagine. L’Ars dovrebbe vararla entro il 30 aprile. Previsti 996 milioni di maggiori entrate e un miliardo e 130 milioni di minori spese.

di redazione

Palermo, 18 Apr. – La Finanziaria del governo Crocetta è un “papello” di 80 articoli e 40 pagine. L’Ars dovrebbe vararla entro il 30 aprile. Previsti 996 milioni di maggiori entrate e un miliardo e 130 milioni di minori spese.

Tra le entrate: aliquote massime dell’Irap e dell’addizionale Irpef (300 milioni all’anno); ticket per i ricoveri: 10 euro al giorno (per un massimo di 70) per chi ha un reddito familiare di almeno 50 mila euro e 25 euro al giorno (massimo 175) per i redditi superiori a 100mila euro.

Aumentano tutti i canoni per miniere e cave: il gettito verrà diviso fra Comune (60%) e Regione (40%).

E c’è il mutuo da 360 milioni non acceso nel 2012: 300 serviranno per coprire il primo terzo del buco da un miliardo nei conti del 2012, che verrà ripianato entro il 2015. Ci sono poi i fondi Fas: 500 milioni che finanzieranno il trasporto pubblico su gomma nel 2013 (200 milioni) e nel 2014 e 2015. Per i collegamenti con le Isole minori pronti 84 milioni.

I contratti dei 18.500 ex articolisti dei Comuni potranno essere prorogati solo fino al 31 luglio, anche se il governo ha pronti 290 milioni per arrivare a fine anno. Proroga fino al 31 luglio anche per i precari di Cefpas, enti parco, Camere di commercio e Irsap.

AGGIORNAMENTO – La Regione siciliana congela la riforma Fornero, con l’obiettivo di procedere al ridimensionamento del suo personale. In materia di pensioni, infatti, la finanziaria del governo Crocetta, depositata ieri e da oggi all’esame delle commissioni dell’Ars, stabilisce la vigenza per il quadriennio 2013-2016, per il personale dell’amministrazione regionale, dei requisiti anagrafici e contributivi per l’accesso al trattamento pensionistico antecedenti a quelli introdotti dalla legge nazionale del 22 dicembre 2011. Così, il requisito minimo di eta’ anagrafica per l’accesso al trattamento pensionistico, con il cosiddetto sistema delle quote (che permette di andare in pensione se la somma di anzianita’ e servizio fa 97), è fissato in 60 anni e 3 mesi. In linea generale, comunque, sarà possibile andare via a 65 anni invece che a 66 anni e 3 mesi o con 40 anni di servizio in luogo di 42. Nelle more della rivisitazione e riorganizzazione dell’amministrazione regionale, la dotazione organica del personale è ridotta in numero pari ai soggetti che vengono collocati in quiescenza: circa 800 unità. Ai fini della liquidazione e dei tempi di erogazione dell’indennità di buonuscita, i termini previsti sono incrementati di ulteriori 12 mesi. Non solo: il maxiemendamento alla legge di stabilità regionale inserisce il personale di regione ed enti in un unico bacino allargato, favorendo la mobilità interna: previa stipula di apposita convenzione, infatti, è consentita la possibilità di avvalersi di personale a tempo indeterminato in amministrazioni diverse da quelle di appartenenza purché facenti parte del settore pubblico regionale allargato.

AGGIORNAMENTO – Nell’ambito dell’esame di ammissibilità degli articoli della Finanziaria del governo Crocetta, il presidente dell’Assemblea regionale Giovanni Ardizzone ha dichiarato inammissibile l’articolo 33, relativo alle spese di comunicazione istituzionale per un importo di circa 3 milioni, perché estraneo all’oggetto della manovra. Il presidente dell’Ars ha eccepito anche sull’articolo 32, riguardante la pubblicazione di bandi sui quotidiani locali, mantenendolo all’interno del provvedimento, ma evidenziando la necessità di una riscrittura perché esplicitato in una formula in passato cassata dal commissario dello Stato.