Ars: poche leggi, ma… confuse: il 35% impugnate dal Commissario di Stato
di Silvia Iacono – Diciannove leggi in un anno, meno di due al mese. E’ quanto emege dal “Rapporto annuale sullo stato dell’attività legislativa e parlamentare dell’Assemblea regionale siciliana”, che mette a nudo un’Ars che non eccelle in produttività. Il complesso delle attività legislative preso in esame è stato prodotto nel periodo che va dal primo maggio 2012 al 30 aprile 2013. L’inferiore numero di leggi è giustificata in parte dal rinnovo del Parlamento, avvenuto a fine ottobre 2012, con la conseguente sospensione dell’attività per diversi mesi. Solo 10 leggi solo riferibili alla scora legislatura e 9 a quella attuale. Per undici disegni di legge l’iter si è concluso entro trenta giorni dalla seduta di commissione nella quale il provvedimento è stato iscritto per la prima volta all’ordine del giorno. “Un dato che evidenzia la celerità nella conclusione della maggior parte dei procedimenti”. Afferma il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone. Nello stesso rapporto si trova una parte dedicata al controllo preventivo di costituzionalità da parte del commissario dello Stato e alla giurisprudenza della Corte costituzionale. Questo è un tasto “talvolta dolente che impone un ripensamento non solo dell’iter legislativo, ma anche della cultura del fare la legge”, aggiunge Ardizzone. Sette su 19 le leggi impugnate, il 35%, nel periodo considerato. Nella maggior parte dei casi si lamenta la violazione dell’obbligo di copertura delle leggi di spesa. “Dall’analisi delle sentenze della Corte costituzionale in materia di interesse della Regione siciliana, si registra da un lato – spiega il segretario generale dell’Ars Giovanni Tomasello – una linea di tendenza verso la progressiva delimitazione dell’esercizio della potestà legislativa regionale in materia finanziaria, a causa del progressivo accentramento statale connesso alle esigenze di coordinamento della finanza pubblica – continua Tomasello – dall’altro si evidenzia la concreta sottrazione di ambiti materiali connessi all’esercizio di competenza statali considerate di natura trasversale”. Tra tutte tutela della concorrenza e determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni. Sul totale in 13 casi si è trattato di testo nuovo. In molti casi si è intervenuti con leggi di settore (6 su 19), in alcuni casi con leggi recanti discipline istituzionali (3 su 19), in altri con leggi di manutenzione normativa (3 su 19), oltre alle leggi in materia di bilancio (7 su 19). Un terzo di esse afferiscono al macrosettore “ordinamento istituzionale” (fra cui la legge sull’istituzione dei liberi consorzi comunali o le norme in 3 materia di doppia preferenza di genere), un terzo alla “finanza regionale” e le rimanenti allo “sviluppo economico e attività produttive” (fra cui le norme di modifica alla gestione integrata dei rifiuti e quelle transitorie per la regolazione del servizio idrico integrato), e ai “servizi alla persona e alla comunità” (come il quoziente familiare e la mutualità volontaria).