Finanziaria bocciata, monta l’opposizione al governo Crocetta

Dopo il taglio netto del commissario dello Stato a ben 33 articoli della finanziaria regionale i gruppi parlamentari all’opposizione all’Ars chiedono la testa di Crocetta e dell’assessore Bianchi. Santi Formica, capogruppo della Lista Musumeci all’Ars dichiara: “Dopo la bocciatura della finanziaria da parte del Commissario dello Stato, Crocetta si dovrebbe dimettere E’ la prima volta nella storia della Regione che il Commissario dello Stato impugna per intero tutti gli articoli proposti dal Governo, salvaguardando solo le proposte sulle quali aveva insistito l’opposizione: non è un caso che anziché impugnare i provvedimenti di spesa proposti abitualmente dai parlamentari nelle ormai famose sedute notturne, sia stata impugnata tutta la manovra demagogica a soli fini propagandistici o gilletiani, che dir si voglia, proposti da Crocetta. Per coerenza si dimetta”.
“Meno male che sono tecnici, altrimenti chissà cosa avremmo visto”: sarcastico in una nota il capogruppo Pds-Mpa all’Ars Roberto Di Mauro, che prosegue: “Nonostante i ripetuti avvisi di buona parte dell’opposizione sulla mancata copertura finanziaria di molte norme per circa 500 milioni, il Governo e la maggioranza, a volte con toni anche offensivi dell’Aula, hanno scelto di andare avanti, portandoci oggi ad una situazione di una gravità mai vissuta prima nella Regione Siciliana. La verità è che questa armata Brancaleone fatta da quattro amici di Crocetta che casualmente si ritrovano a fare gli assessori ha mostrato di non avere né la stoffa dei tecnici né la stoffa della politica e oggi la Sicilia si trova come mai prossima al baratro. Basta pensare che certamente a fine mese saranno migliaia i lavoratori che non potranno prendere lo stipendio, per esempio all’Esa e all’Eas. Della finanziaria restano in piedi poche norme, comunque importanti come quella sui precari, ma il dato vero è che il governo e la pseudo maggioranza escono con le ossa rotte. E’ necessario che l’Ars torni subito a riunirsi per affrontare questa situazione non solo per lo specifico delle norme della finanziaria, ma anche e e soprattutto per affrontare il nodo politico sulla esistenza o meno di un governo e di una maggioranza che possano portare avanti questa legislatura”.
Il deputato regionale Ncd Giuseppe Milazzo dopo l’impugnativa della finanziaria si esprima ironicamente: “La Finanziaria dei record? degli articoli bocciati – non può che portare alle dimissioni di chi se l’è intestata: l’assessore al Bilancio, Luca Bianchi. O, come mi pare più azzeccato definirlo in questo caso, l’assessore allo sbilancio. Una legge di stabilità raffazzonata che scontenta tutti a cominciare dai lavoratori precari (salvati per il momento soltanto quelli negli enti locali) che, da domani, saranno tutti invitati con le loro famiglie a pranzo e cena dai componenti della giunta e della maggioranza che questa Finanziaria ha voluto e ha votato, specialmente quei nababbi con Isee di 20.000 euro all’anno: insomma, gli ex Pip che ricambieranno invitando a loro volta politici e tecnici nei loro panfili e le loro ville con piscina ad Acapulco; ma anche per i forestali questo governo ha lavorato bene e i risultati si sono visti. Insomma, per tornare serio chiedo a gran voce le dimissioni del dottor Bianchi per manifesta incapacità”.
Mentre i 14 deputati siciliani del M5S all’Ars, commentano:”La sonora bocciatura del commissario dello Stato, che ha praticamente stroncato la Finanziaria, è la certificazione della totale incapacità di questo governo di legiferare. Preso atto di ciò e del fatto che il Pd ha voltato le spalle all’esecutivo, si dica chiaramente ai siciliani che è ora di tornare subito al voto”. “In diverse occasioni abbiamo definito la manovra completamente inadeguata sotto tutti i punti di vista. L’unica cosa che ci consola e di cui andiamo fieri è che parecchie delle norme proposte da noi non sono state impugnate. E c’è di più, se fossero passati alcuni nostri sub emendamenti il disastro poteva essere contenuto. Ci riferiamo ad alcune norme sui forestali, per le quali avevamo presentati sub-emendamenti che sono stati bocciati in aula”.