Prevenire e contrastare la violenza delle donne, un tema caldo che è stato discusso in sala Gialla all’Ars. Esistono le leggi ma non vengono applicate nel quotidiano. I centri antiviolenza hanno lamentato il fatto di non ricevere i fondi necessari. Durante l’incontro le associazioni e i centri antiviolenza e i deputati donna del Pd Marika Cirone, Mariella Maggio, Antonella Milazzo, Concetta Raia hanno evidenziato che: “La legge 3 del 2012 rappresenta un elemento importante per la prevenzioni e il contrasto della violenza di genere ma senza un impegno quotidiano delle istituzioni non può bastare a bloccare un fenomeno ancora pericolosamente dilagante che richiama le istituzioni alla loro responsabilità e agli atti dovuti, ricordando che tra le priorità dell’agenda politica, la protezione della vita e della libertà delle donne non può essere dimenticata e disattesa”.
“A tutt’oggi – hanno denunciato le parlamentari del Pd – i centri non hanno ottenuto le somme previste dalla norma per il 2012, nessuna notizia si ha in merito ai finanziamenti 2013 e per altro ancora non è stato stabilito quali siano i veri criteri di ripartizione, indispensabili per finanziare non solo i distretti socio sanitari più grandi di Palermo e Catania, ma per una distribuzione capillare in tutto il territorio regionale. Il governo deve assolutamente intervenire – hanno continuato – per dare applicazione ad una norma importantissima, assicurando finanziamenti costanti senza i quali i centri non possono proseguire alcuna attività. Occorre maggiore sinergia tra gli assessorati alla Famiglia, alla Salute ed alla Pubblica Istruzione –hanno sottolineato le organizzatrici dell’incontro – con la creazione di un tavolo interassessoriale che contribuisca a raccogliere le istanze dei territori e veicoli direttive e possibilità di finanziamento. Intanto chiediamo che il Governo si attivi per distribuisca la parte residua dei fondi europei non utilizzati ai centri antiviolenza impegnati sula territorio. Dal canto suo la politica potrebbe dare un contributo importante anche in fase di applicazione delle norme sulla spending- review, – hanno proposto le parlamentari PD – destinando l’1 per cento delle somme risparmiate alla creazione di borse di studio per formare giovani portando ovunque la cultura della non violenza e avviando percorsi di sensibilizzazione”.
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