Ars, Il Megafono resiste al Pd: “Noi rimaniamo all’interno del Parlamento”
Il Gruppo del Megafono all’Ars si oppone al diktat che ieri i dirigenti del Pd siciliano. In una conferenza stampa Giovanni Di Giacinto capogruppo del Megafono all’Ars ha sottolineato che dopo quanto è stato detto:“Non succede niente dopo che il presidente Crocetta ha lasciato il gruppo il Megafono. Noi rimaniamo gruppo parlamentare all’interno dell’Assemblea regionale. Nessuno ci può dire di sciogliere il gruppo. Noi continueremo a sostenere il nostro presidente Rosario Crocetta”.
Ma il Megafono risponde pure alle provocazioni di chi potrebbe pensare che nel fantomatico “rimpasto” anche loro potrebbero chiedere poltrone in giunta al presidente Crocetta: “Noi siamo accanto al presidente della regione a prescindere dalla suddivisione delle poltrone. Non chiederemo poltrone per gli amici del Megafono. Per noi Crocetta rimane il presidente dei siciliani”.
Ad alzare la voce in conferenza stampa è il deputato Nello Di Pasquale che sottolinea alla stampa parlamentare che: “Il Megafono non è il Pd due. Il nostro partito nasce dall’insieme di forze politiche che condividono delle idee. Il presidente della regione ha creato insieme a noi il contenitore del Megafono. Il Pd ha confuso il ruolo del presidente con il Megafono stesso. Noi diffidiamo il Pd perché non hanno il diritto di chiedere lo scioglimento del nostro partito. Io sono contento di quanto fatto finora dal Megafono. La nostra è una squadra e una famiglia. Noi siamo uniti più di prima e siamo uniti tra noi cinque e continuiamo essere vicini al presidente Crocetta. Il nostro è un progetto legittimato dagli elettori”.
Il deputato Antonio Malafarina precisa l’importanza che ha avuto in questi mesi di gruppo del Megafono“Il nostro pqartito ha rappresentato quel valore aggiunto che ha portato il sindaco Bianco a vincere a Catania. Per la prima volta in Sicilia c’è un presidente di sinistra. Non pensiamo di mangiarci a vicenda, pensiamo piuttosto a cose concrete come il disegno di legge sulla trasparenza. Discutiamo di meno. Noi proporremo il credito alle imprese, per agevolarne i finanziamenti e non aspettare i crediti d’imposta. Abbiamo un progetto politico che vuole il cittadino al centro dell’attenzione. Abbiamo troppa burocrazia dobbiamo mettere al centro l’esigenze primarie dei cittadini”.