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Ardizzone: “Siamo andati in ferie dopo le Camere”

Quest’anno la cerimonia del ventaglio è iniziata con un po’ di ritardo, dopo la notte trascorsa in aula dai deputati. Il protagonista è il presidente Ardizzone che ha esordito: “Confesso che oggi sono emozionato. Io sono generalmente puntuale, ma non lo sono spesso con l’aula, a causa dei momenti di sintesi. Ardizzone ha sottolineato con enfasi c’è stata trasparenza proprio sul disegno di legge anticorruzione. “Stiamo appronvando tutti gli atti e a breve la applicheremo”. Il presidente dell’Ars ha evidenziato che il decreto Monti decorre “dal primo gennaio 2014 si applicherà. Le indennità possono essere stabilite intanto 13mila euro li prenderà il presidente, mentre 11,100 mila euro i deputati. Abbiamo la presenza di 85 stabilizzati”. Ardizzone si è chiesto: “Come li dobbiamo considerare? Non li licenziamo”, precisa. “Abbiamo dei contratti che ci vincolano. In Senato c’è una contrattazione in corso. E’ importante creare empatia con i siciliani”.

Una risposta ai giornalisti presenti in sala stampa sulle polemiche riguardo ai giorni di ferie: “ Non siamo andati in vacanza prima della Camera e del Senato: consentitemi, ma mi dà un pizzico di soddisfazione. Le commissioni cominceranno a lavorare il 5 settembre, mentre per la chiusura estiva aspetteremo ferragosto”.

Ardizzone con grande orgoglio ha rivendicato il fatto che i costi sono stati ridotti ampiamente contenuti. “Potevo assumere nel mio entourage fino a 23 persone, ma mi se orgoglio sembrava inopportuno e fino ad oggi mi sono limitato a sette unita’”.

Quest’anno per fare le riforme non si è aspettato il Governo. Ardizzone ha precisato infatti che: “In assenza del governo il parlamento può andare avanti, noi dobbiamo farci carico come singoli deputati delle nostre responsabilità, non aspetteremo che l’agenda del governo sia dettata dal parlamento. Il parlamento deve fare le riforme strutturali e per questo il governo non serve”.

Il presidente dell’Ars Ardizzone durante la cerimonia del ventaglio ha voluto, inoltre, ricordare la bocciatura da parte del Commissario dello Stato della tabella H, come la pagina nera di questi ultimi mesi di lavoro. “Questa potrebbe definirsi come una pagina oscura della legislatura”. Mentre ricorda con orgoglio il momento più importante: “L’approvazione del rendiconto 2012”.

Il sogno nel cassetto del presidente Ardizzone è di far diventare. “Questo palazzo patrimonio dell’Unesco, ma per farlo bisogna toglie le macchine e ripristinare i giardini. Questa è una grande scommessa c sto portando avanti insieme al presidente della Fondazione Federico II. Farò un’intesa con il sindaco Orlando. Lo so che mancano i parcheggi, andiamo bicicletta o in carrozza. Avrò problemi sicuramente a convincere proprio i parlamentari a non prendere le auto blu”.

Ardizzone si è detto pronto a pubblicare le spese riservate della presidenza dell’Ars. “Le spese riservate servono per dare pronta risposta alle reali emergenze e bisogni. Sono pronto a mostrarvi a fine anno la destinazione di questi fondi, nessuna difficoltà a pubblicarle, togliendo il nome del beneficiario, per una questione di rispetto”.
“Siamo ancora sull’orlo del baratro”,sottolinea la situazione economica dell’isola ai giornalisti, nel corso della cerimonia. Proprio i tre miliardi e mezzo del fondo rischi “sono virtuali, ma negli anni questo fondo era stato azzerato. Quest’anno è stata fatta una manovra che lo ricostituisce, ma ci vuole maggiore consapevolezza della situazione, non si possono fare spese”.

Infine un commento fatto sul caso del capogruppo del M5S siciliana Giancarlo Cancelleri a cui Ardizzone ha espresso la sua solidarietà e sulle critiche mosse ai deputati regionali dal vicepresidente di Confindustria Ivan Lo Bello ha precisato: “ Questa moda individuare il soggetto debole nell’Ars non serva a nessuno e credo che nessuno ci crede. Magari si può voler dare all’esterno l’impressione di un parlamento di fannulloni o di casta. E certamente, una cosa detta da Confindustria diventa una notiziona. Non credo che l’Assemblea sia fatta da mafiosi. Se ci sono, si faccia nome e cognome. Mi è sembrato ingeneroso attaccare la persona dell’onorevole Cancelleri che ha portato avanti solo una questione politica”.

Silvia Iacono

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