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Ars boccia con voto segreto la riforma delle Province

PALERMO (ITALPRESS) – Bocciato all’Ars, con voto segreto, l’articolo 1 della legge sulle Province. Il voto decreta la bocciatura dell’intero apparato normativo. Il disegno di legge ha ottenuto 25 favorevoli e 40 contrari. Sfuma così il tentativo del Governo regionale di reintrodurre il voto diretto nelle Province in Sicilia.

“L’impasse sulla riforma per l’elezione diretta nelle province va superata: è un obiettivo da raggiungere perché inserito nel programma elettorale del governo Schifani. È una riforma ferma ai box, ma deve ripartire velocemente e perché nel voto diretto per le province c’è anche un esercizio democratico irrinunciabile che dà più responsabilità ai cittadini ed agli eletti. La Lega si era già espressa, anche ai massimi livelli nazionali, a favore della riforma che, sono certa, verrà traguardata ripristinando le condizioni per avere il voto della maggioranza parlamentare”. Lo afferma Marianna Caronia, capogruppo della Lega all’Assemblea regionale siciliana. 

“Esprimiamo piena delusione per un disegno di legge che avrebbe consentito il voto democratico per le nostre province, ormai da troppo tempo lasciate in balia dell’assenza di politica e di governo delle cose”.

È quanto dichiarano unanimemente i deputati del gruppo Popolari e Autonomisti, on. Giuseppe Castiglione, on. Giuseppe Lombardo, on. Giuseppe Carta, insieme all’assessore on. Roberto Di Mauro, all’esito della seduta d’aula che ha registrato la bocciatura del testo che avrebbe reintrodotto l’elezione diretta degli organi delle province siciliane.

“Sono sotto gli occhi di tutti – proseguono i deputati – le condizioni drammatiche in cui versano tutte le strutture scolastiche e le opere infrastrutturali in generale di competenza delle ex province e soltanto il ritorno alle elezioni democratiche degli organi può determinare un’effettiva inversione di rotta su questi fronti”.

Pellegrino (FI) “Oggi hanno perso i siciliani”

“I siciliani hanno perso oggi una grande opportunità per ridare dignità e rappresentanza istituzionale all’ex province, che ormai da anni, dopo una scelta scellerata del governo Crocetta, versano in stato di gravissima crisi in termini di servizi per i cittadini e i territori.
Non può che dispiacere che una norma di alto valore istituzionale sia stata bocciata, trincerandosi dietro scuse false come quella che si sarebbe trattato di una mossa pre-elettorale.
Ad essere uscita oggi sconfitta da Sala d’Ercole è la democrazia e la rappresentanza democratica dei siciliani, che dovranno continuare a subire i danni della cancellazione degli Enti di area vasta.”
– foto Agenzia Fotogramma –

Redazione

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