Gambiano chiedeva asilo politico, la guardia di finanza lo arresta per droga. Le fiamme gialle, sotto la direzione della Procura della Repubblica, hanno fermato a Ragusa un extracomunitario per spaccio di sostanze stupefacenti, e segnalato altri due soggetti extracomunitari trovati in possesso di diverse dosi pronte per essere vendute.
L’operazione, denominata Drug Market, è stata condotta dai finanzieri della Compagnia di Ragusa, con l’ausilio di unità cinofile, ed è scattata a seguito di un’articolata indagine che ha preso spunto dalle numerose segnalazioni di genitori esasperati, che hanno lamentato la diffusione del fenomeno nel quartiere compreso fra le vie Eugenio Criscione Lupis, via della Quercia e via Antonio Pacinotti, già dalla fine del mese di maggio scorso.
Si tratta dell’ennesima attività finalizzata a contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti, anche nei confronti dei minori, perpetrata nella zona dell’area urbana antistante il centro di prima accoglienza per migranti sito all’interno del comprensorio dell’Istituto “Opere Pie Riunite Eugenio Criscione Lupis” di Ragusa.
Gli inquirenti sono riusciti a ricostruire le modalità dello spaccio di stupefacente, prevalentemente hashish, posto in essere da un richiedente asilo del Gambia, Dibane Ebrima (alias Ibrahima), nato il 17.10.1996, arrestato ed associato presso la Casa Circondariale di Ragusa, giunto in Italia nel 2014 attraverso uno sbarco presso il porto di Pozzallo ed alloggiato presso il citato centro di accoglienza, struttura dove sono ospitati ragazzi provenienti dai paesi africani.
L’identificazione è stata resa possibile attraverso l’utilizzo e l’analisi della banca dati Apfis (automatic palmprint and fingerprint identification system), un sistema di identificazione automatico attraverso le impronte digitali in uso alle forze di polizia, alimentato da tutti i foto-segnalamenti e le indicazioni di dati e notizie riferibili agli immigrati che entrano sul territorio dello Stato.
Inoltre sono stati segnalati alla Procura della Repubblica altri 2 migranti, di 21 e 22 anni, trovati in possesso di diverse dosi di stupefacente, giunti in Italia nel 2014 con sbarchi avvenuti nei porti di Agrigento e di Pozzallo.
L’uomo arrestato, seguito e pedinato, dava appuntamento “ai clienti” (per la maggior parte di minore età) nelle diverse zone del centro città, anche attraverso vere e proprie consegne a domicilio di droga al costo di 10/12 euro al grammo.
L’appuntamento avveniva previo contatto telefonico di pochi istanti, durante il quale i consumatori chiedevano al pusher “di scendere”, messaggio in codice che individuava la volontà di voler acquistare la droga ed il luogo convenzionale dove incontrarsi.
A quel punto la cessione della droga avveniva con varie e fantasiose modalità che andavano dalla disinvolta consegna nella pubblica via, alla cessione più attenta, buttando a terra sia la sostanza che il denaro mentre le due parti, camminando, l’una verso l’altra, si incrociavano senza parlarsi, raccogliendo ciascuna quanto di interesse.
In alcune occasioni i clienti erano ragazze ed in un caso una giovane mamma accompagnata dal figlio di pochi anni. Lo spaccio della droga avveniva in qualsiasi ora del giorno e delle notte.
Complessivamente, sono stati sequestrati durante il blitz 23 grammi di hashish e sono state accertate, nel periodo di soli due mesi di indagini, più di 180 cessioni eseguite dall’interessato nei confronti di giovani e giovanissimi ragazzi ragusani (pari ad una quantità non minore al mezzo chilo di sostanze stupefacenti).
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