Arresti La Rocca. Non era il primo ricatto nei confronti degli imprenditori.

Per Francesco La Rocca, responsabile del servizio mobilità delle opere pubbliche, al Comune di Palermo, era una prassi prospettare agli imprenditori problemi burocratici insormontabili che poi risolveva con l’aiuto di un professionista esterno, che altri non era che suo figlio Giacomo ed una bella q…

Per Francesco La Rocca, responsabile del servizio mobilità delle opere pubbliche, al Comune di Palermo, era una prassi prospettare agli imprenditori problemi burocratici insormontabili che poi risolveva con l’aiuto di un professionista esterno, che altri non era che suo figlio Giacomo ed una bella quantità di soldi, in base alle difficoltà da superare, che lui stesso si era inventato. Le indagini dei carabinieri sono state avallate dalle intercettazioni, grazie ad una microspia sistemata nello studio dell’ingegnere Salvatore Mandarano, indagato in un altro procedimento. Mandarano era al corrente della condotta illegale di La Rocca e parlando nel suo studio con l’imprenditore Fabio Ginestra,che doveva acquistare un capannone a Palermo, gli spiegava la tecnica usata dal funzionario comunale. Inconsapevole di essere intercettato, Mandarano diceva che Francesco La Rocca usava sempre lo stesso metodo, prospettava problemi insormontabili per l’accettazione della pratica, poi chiedeva una somma con la quale lui avrebbe superato gli ostacoli. lo stesso Mandarano era stata vittima del ricatto di Francesco La Rocca e gli aveva dato trentamila euro, trappola in cui era caduta anche una sua amica a cui il funzionario aveva estorto con l’inganno ventimila euro. Mandarano puntualizzava pure all’imprenditore che all’ufficio urbanistica del Comune si erano accorti della strana personalizzazione adottata dal La Rocca e lo avevano messo da parte togliendogli la responsabilità dell’ufficio. Dunque da queste intercettazioni appare chiaro come la condotta del funzionario comunale è stata reiterata nel tempo. Intanto padre è figlio sono stati convocati dal giudice Maria Pino per l’interrogatorio, il padre arrestato per concussione, si è avvalso della facoltà di non rispondere, il figlio, in manette invece per riciclaggio, ha dichiarato che il denaro oggetto dell’inchiesta è frutto del suo lavoro di professionista ed è tutto regolarmente fatturato. E’ probabile, considerate le evoluzioni ed il probabile coinvolgimento di tante persone, che l’inchiesta abbia ben presto, ulteriori sviluppi. servizio nel Tg di Federico Orlando
(Teleoccidente)