Arresti droga Licata, operazione Home-made: 4 finiscono ai domiciliari

Arresti droga Licata. Spaccio dal produttore al consumatore. Era proprio la coltivazione diretta della sostanza stupefacente nelle campagne licatesi, il principale metodo di approvvigionamento utilizzato dal sodalizio per rifornirsi di marijuana che veniva poi rivenduta su tre province della Sicilia.

Un asse criminale che si snodava tra le piazze di Licata, Catania e Messina, con lo smercio di ingenti quantitativi di marijuana ed in alcune occasioni anche di cocaina. La cosiddetta polvere bianca.

Sono stati i carabinieri della compagnia di Licata a disarticolare il gruppo dedito a tale attività criminosa, sviluppando un’intensa indagine conclusasi nella mattinata odierna, con l’esecuzione di dieci misure cautelari emesse dal Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Agrigento, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti dei componenti del sodalizio, ritenuti responsabili, a vario titolo ed in concorso di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

I provvedimenti sono scaturiti da un’intensa attività investigativa sviluppata attraverso intercettazioni e pedinamenti, che hanno consentito di documentare le modalità di approvvigionamento della marijuana e la successiva capillare cessione al dettaglio tra i giovanissimi, in particolare nelle piazze della movida di Licata, Messina e Catania.

Droga a Licata, Nel corso delle indagini è stato accertato che il sodalizio, grazie a strette amicizie con personaggi del catanese, era riuscito a smerciare nella piazza etnea complessivamente circa 7 chili di marijuana.

Arresti droga Licata, piantagione in contrada Giacobbe

Ancor più rilevante è stato il rinvenimento e sequestro di una piantagione di marijuana individuata in contrada Giacobbe di Licata, consistente in una serra estesa per circa 3.000 metri quadrati. Era realizzata con rivestimento in plastica opacizzata, all’interno della quale i militari dell’Arma hanno rinvenuto circa 2.800 piante di marijuana dell’altezza media di 4,5 metri.

In totale sono nove le persone colpite da misure cautelari, di cui quattro sottoposte agli arresti domiciliari, quattro al divieto di dimora ed una sottoposta all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.