Arresti per corruzione a Catania, bufera all’Ispettorato del Lavoro
Arresti per corruzione a Catania. Scoperchiata un’organizzazione di “colletti bianchi” indagati a vario titolo di corruzione continuata, soppressione di atti, falsità materiale e ideologica di atti pubblici. L’operazione è stata portata avanti dalla guardia di finanza di Catania nell’ambito di un’inchiesta sul locale Ispettorato del Lavoro: nove le persone accusate.
Quattro persone sono agli arresti domiciliari: un ex deputato regionale, un ex consigliere comunale, il direttore e la responsabile legale dell’ufficio. Per gli altri cinque indagati – il direttore sanitario dell’Asp, due professionisti e due imprenditori – il Gip ha emesso un provvedimento di interdizione dalla professione.
L’inchiesta è partita dalle indagini portate aventi dalla guardia di Finanza compiute tra la fine del 2017 e i primi mesi del 2018.
Gli episodi contestati riguardano l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Catania
Le vicende contestate si sarebbero verificate all’interno dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Catania tra la fine del 2017 e i primi mesi del 2018.
Il blitz è stato condotto oggi all’alba della guardia di Finanza sugli sviluppi di una inchiesta per corruzione all’Ispettorato del lavoro di Catania.
Quattro delle 9 persone coinvolte sono state poste agli arresti domiciliari come l’ex deputato regionale Marco Forzese, eletto nella scorsa legislatura nel Mpa e poi transitato nell’Udc, nel Megafono e nei Centristi per la Sicilia.
Finito ai domiciliari anche l’ex consigliere comunale di Forza Italia a Catania Antonino Nicotra, 59 anni, per Forza Italia, il direttore dell’Ufficio territoriale del lavoro di Catania, Domenico Amich, e la responsabile dell’Ufficio legale dello stesso Ispettorato.
Arresti per corruzione a Catania: operazione anche in Puglia
Altre 13 sono sotto indagine in Puglia. A Foggia, si contestano i reati contro pubblica amministrazione, il patrimonio e la fede pubblica.