Arrestato ex Presidente Confindustria Sicilia, l’accusa è corruzione

Arrestato ex Presidente Confindustria Sicilia. Gravi accuse a carico di Antonello Montante, ex Presidente di Confindustria Sicilia attualmente presidente della Camera di Commercio di Caltanissetta e presidente di Retimpresa Servizi srl di Confindustria Nazionale.

Si parla di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione. L’arresto questa mattina all’alba, a Milano, da parte del la Squadra mobile di Caltanissetta. Altre cinque persone sono finite in manette: due poliziotti, un carabiniere e un finanziere: un altro indagato è stato colpito dalla misura interdittiva della sospensione dall’esercizio dell’ufficio pubblico per la durata di 1 anno.

Arrestato ex Presidente Confindustria Sicilia: spiava le indagini della magistratura

L’ indagine è stata condotta dalla Squadra Mobile di Caltanissetta, coordinata dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia.

Secondo la Procura nissena, Montante e gli altri avrebbe messo in piedi un’organizzazione allo scopo di avere notizie sulle indagini della magistratura a suo carico, usando anche mezzi di corruzione nei confronti di esponenti delle forze dell’ordine per avere notizie riservate su indagini della Direzione distrettuale antimafia.

Scoperto, nel corso delle perquisizioni, un vero e proprio archivio, sia cartaceo che elettronico, oltre che alcuni cd-rom custoditi in un bunker allestito dietro una parete segreta della sua stanza da letto. Nella stanza era stato trovato anche una sorta di memoriale di oltre mille pagine su cui gli inquirenti hanno indagato in questi due anni.

Da paladino antimafia ad indagato

Due anni fa infatti Montante aveva ricevuto un avviso di garanzia per concorso esterno in associazione mafiosa e presunti legami con esponenti mafiosi.

Nel 2015 aveva ottenuto un poltrona importante: il governo lo aveva scelto come componente dell’Agenzia dei beni confiscati, l’ente che gestisce le proprietà immobiliari confiscati ai boss di Cosa nostra.

Ma l’avviso di garanzia ricevuto a gennaio 2016 grazie soprattutto alle dichiarazioni di alcuni pentiti di mafia aveva gettato molte ombre sul suo operato.