L’accusa è di corruzione e concussione e a finire in manette è stato l’ex direttore del cimitero dei Rotoli di Palermo.
Lo scorso mese di febbraio sono stati notificati 10 avvisi di garanzia ed erano state eseguite diverse perquisizioni, sia al Cimitero di Santa Maria dei Rotoli che in alcune abitazioni dei soggetti indagati, da lì l’avvio delle indagini che hanno portato all’arresto.
I carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari firmata dal gip di Palermo nei confronti dell’ex direttore dei cimiteri Cosimo De Roberto, accusato di corruzione e concussione.
Le indagini hanno accertato che De Roberto, dietro il pagamento di somme di denaro non dovute che arrivavano fino ad 800 euro, si sarebbe adoperato per trovare sepolture, senza osservare il rigoroso ordine cronologico imposto dai regolamenti cimiteriali.
Sulla vicenda interviene anche il sindaco Leoluca Orlando che comunica: “Proprio ieri su mia richiesta è stato revocato l’incarico di Direttore del Cimitero al funzionario che aveva preso il posto del dipendente posto oggi agli arresti domiciliari”.
“Lo stesso direttore – continua – è stato trasferito ad altra Area dell’amministrazione per il ripetuto ostacolo frapposto alla piena esecuzione delle mie ordinanze, non ultimo il mancato avvio delle attività di esumazione dai campi più vecchi del cimitero, operazione che renderebbe disponibili centinaia di sepolture.
È evidente che la situazione di emergenza al cimitero è stata alimentata da interessi e comportamenti certamente in conflitto con l’interesse della comunità, oltre che contro le disposizioni dell’amministrazione comunale.
Anche per questo, oltre che del direttore, ho disposto la massiccia rotazione del personale. Non possiamo quindi che esprimere il più vivo apprezzamento a tutte le attività di indagine rivolte ad accertare responsabilità di chiunque e cui ovviamente l’amministrazione collabora e collaborerà”.
In giornata, l’Amministrazione comunale, emetterà una seconda nota a cura degli uffici per fare il punto della situazione relativamente alle salme a deposito ed alle azioni in corso e programmate per il superamento dell’emergenza.
L’inchiesta ha infatti portato alla luce la gravissima situazione di degrado del cimitero, al cui interno le salme in attesa di sepoltura rimangono in giacenza per diversi mesi, causando problemi sotto il profilo igienico-sanitario. Fino ad oggi le bare da seppellire sono oltre 500.
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