“Vittorio Emanuele Orlando e’ stato
un grande siciliano ed un grande italiano. Lasciata la Sicilia e
l’Universita’ di Palermo, dove fondo la scuola del diritto
pubblico, dopo l’elezione in Parlamento rimase ad essa sempre
legato, sapendone difendere gli interessi e inserendoli con
sapienza e lungimiranza nella costruzione dello Stato unitario, di
cui celebriamo qust’anno i 150 anni”.
Cosi’ l’assessore regionale per l’Economia, Gaetano Armao, ha
ricordato il grande statista in occasione del convegno, tenuto nei
locali della Storia patria, voluto per celebrarne l’opera a 150
anni dalla nascita.
Armao ha ripercorso alcuni momenti significativi della lunga
attivita’ del giurista e del politico siciliano evidenziando il
suo profondo e duraturo legame con la Sicilia “che seppe esprimere
sempre con chiarezza e fermezza anche nell’opposizione al fascismo
ed alla mafia, che la dittatura proteggeva cosi’ come in occasione
nella campagna elettorale per il Consiglio comunale di Palermo
dell’estate del 1925, nella quale si volle mettere in gioco, da
statista insigne, ben sapendo delle difficolta’ cui sarebbe andato
incontro”.
“Accetto’ la sconfitta contro il fascismo connivente con la mafia
– ha detto Armao – e si ritiro’ dalla vita pubblica per tornare a
dare il suo contributo nell’impegno del secondo dopoguerra. Segno
di grande fermezza e di grande dedizione al Paese e alla sua
terra. Esempio da additare soprattutto oggi in un momento cosi’
difficile della vita politica e sociale italiana”.
Armao ha ricordato anche la lectio magistralis che Vittorio
Emanuele Orlando tenne “proprio in questa sala della Storia patria
a Palermo nel luglio del 1944. In quella occasione esalto’ il
valore dell’autonomia siciliana nell’unita’ della nazione,
autonomia intesa come forza e contributo al nuovo Paese che si
stava ricostruendo in quegli anni”.
L’assessore ha concluso, sottolineando l’estrema attualita’ del
pensiero del grande italiano che “non dimentico’ mai di essere
siciliano e di lottare per l’unita’ del Paese”.
Armao ha voluto ricordare, nel concludere il suo intervento, le
parole del Capo dello stato Giorgio Napolitano pronunciate
anch’esse nella medesima sala alcune settimane fa: “Non c’e’ –
disse Napolitano – un territorio da premiare come concentrato di
virtu’, ne’ un territorio visto come concentrato di vizi da
punire. L’esame di coscienza collettivo, che ho piu’ volte
sollecitato in occasione del centocinquantenario, non puo’ non
coinvolgere tutto il Paese, l’intera societa’ italiana, e generare
un nuovo grande sforzo di cambiamento e di coesione
nazionale……..L’Italia puo’ tornare alla crescita, puo’
giungere a crescere intensamente e stabilmente, solo crescendo
insieme Nord e Sud, solo mettendo a frutto le riserve del
Mezzogiorno, le risorse potenziali della Sicilia e del
Mezzogiorno, che sono la maggior carta di cui disponiamo per
guardare con fiducia al futuro”.
“Queste parole – ha detto Armao – rispecchiano appieno anche la
vita ed il pensiero di Orlando, e sono un grande messaggio di
coesione. Chi pensa di spaccare il Paese si pone fuori dalla
storia e questo convegno – ha concluso – che la Regione siciliana
ha voluto fermamente sostenere, intende essere un altro
significativo contributo della Sicilia alle celebrazioni dei 150
anni dell’Unita’, proprio celebrando uno dei suoi figli piu
illustri, al cui messaggio di etica civile e giuridica dobbiamo
tornare per ricostruire moralmente ed economicamente l’Italia”.
fi/mav
291247 Ott 11 NNNN
(Regione Sicilia)
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