Il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone in occasione dell’incontro con la stampa parlamentare siciliana per gli auguri di Natale ha sottolineato che i costi della politica sono stati ridotti contro ogni previsione della stampa nazionale. Ardizzone ha chiarimenti anche sui costi della politica siciliana, precisa che i rapporti tra governo e parlamento dovranno ancora essere chiariti con una norma che verrà approvata il prossimo anno. Il presidente dell’Ars , inoltre, scandisce a chiare lettere che entro il 31 dicembre verranno incardinati bilancio e finanziaria.
“Ci dobbiamo volere più bene” – ripete il presidente ai giornalisti, come aveva già dichiarato la sera dell’approvazione del decreto Monti – c’è da qualche giorno un attacco concentrico della stampa nazionale che non ha digerito che abbiamo recepito il decreto Monti. Dovevamo essere presi come esempio della cattiva gestione della politica. Sono pronto a sfidare chiunque sui costi della politica. Non ci sono stati ampliamenti degli organici, né è stato approvato l’ampliamento alle polizze assicurative. Sfido chiunque ad un confronto diretto”.
Anzi proprio la Sicilia è stata una regione all’avanguardia: “Noi per primi abbiamo applicatola legge sulla votazione diretta del sindaco. Abbiamo approvato tante leggi – continua Ardizzone – La legge più importante che è stata approvata dall’Ars è l’approvazione del rendiconto del 2011, Una manovra di 15 miliardi di residui attivi iscritti, che dovevano servire per fare approvare il bilancio. Per la prima volta una manovra finanziaria con un assestamento di bilancio viene approvata senza alcuna impugnativa dal commissario dello Stato. Abbiamo fatto il nostro dovere che ci permette di guardare con più fiducia al nostro futuro. Noi speriamo per il 2014 di accelerare la spesa con l’uso dei fondi comunitari.
Sul costo della burocrazia Ardizzone continua a evidenziare che: “Il Costo della nostra burocrazia è uguale a tutte quelle delle altre Regioni. Già nel 2012 abbiamo ridotto la spesa del personale di un milione di euro. Dobbiamo guardare con speranza al 2014. Abbiamo ridotto anche in numero dei parlamentari da 70 a 90 – precisa Ardizzone – I costi della nostra amministrazione sono alti perché sono allineati a quelli del Senato”.
Alla domanda perché non sono ancora i rapporti tra governo e Parlamento in Sicilia non sono chiari?: “Io non mi sento snobbato dal governo, subito dopo l’approvazione della finanziaria ci sarà una legge che meglio governerà i rapporti tra governo e parlamento seguendo quanto è dettato dall’articolo 10 del nostro statuto”.
“Siamo in attesa di un provvedimento definitivo per i precari dal governo nazionale. Non è il caso di lanciare allarmismi il bilancio verrà fatto nei tempi stabiliti per dare garanzie e tranquillità ai precari e a tutti i cittadini siciliani”, così precisa Ardizzone ai giornalisti a Palazzo dei Normanni.
La pubblicità della politica siciliana su giornali locali è utile?: “Ammetto che su questo si dovrebbe riflettere, per quanto riguarda la differenza tra giornali on-line e sull’utilizza della pubblicità e quelli scritti e sul numero di giornalisti che devono avere ammetto i miei limiti”.
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