Si è conclusa, nella tarda mattinata di ieri, la riunione con i sindacati voluta dall’assessore alla Funzione Pubblica, Bernadette Grasso, alla presenza del Capo di Gabinetto, Dott.ssa Antonella Bullara, e del dirigente generale alla Funzione Pubblica, Dott.ssa Rosalia Pipia.
“COBAS-CODIR, SADIRS, SIAD E UGL-FNA, con grande responsabilità, si sono presentati al tavolo nonostante lo stato di agitazione proclamato e l’indizione dei sit-in di protesta di Palermo e Catania confermati per il 5 giugno 2018 – dichiarano i sindacati in una nota stampa congiunta -. L’assessore Grasso, nell’evidente tentativo di far venire meno le ragioni della protesta, ha assicurato che, entro la serata di oggi, saranno nominati i vertici dell’ARAN Sicilia ed entro la prossima settimana saranno inviate le direttive per l’avvio dei rinnovi contrattuali”.
“Pur assicurando verbalmente di volere tenere in considerazione i contributi ricevuti dai vari sindacati, ha, però, (diversamente da quanto dichiarato nelle prime riunioni) di non volere più raffrontare le direttive al tavolo sindacale prima di inviarle all’ARAN, e questo addensa parecchie nubi di probabile tempesta sulle reali intenzioni del governo regionale, relativamente a quegli istituti giuridici (riclassificazione, progressioni verticali, eliminazione della terza fascia dirigenziale etc.) ritenuti da COBAS-CODIR, SADIRS, SIAD E UGL-FNA imprescindibili per un serio rinnovo dei contratti giuridici – si legge ancora nel documento -. Anche le promesse relative alla disponibilità delle risorse finanziarie, a suo dire, sufficienti ai rinnovi dei contratti, non possono rassicurare i sindacati maggiormente rappresentativi perché si ha la sensazione che si voglia liquidare oltre 12 anni di arretrato con una tazza di broda riscaldata”.
Sindacati confermano sit-in di protesta a Catania e Palermo il 5 giugno
“Riassumendo, quindi, – concludono i sindacati – risorse incerte, decorrenze contrattuali incerte, “solo a parole” riclassificazione e riqualificazione. Di contro, ad oggi, niente saldo FAMP 2017. E ancora, un’ennesima circolare su mobilità del personale. L’impressione è che questo governo voglia solo prendere tempo in attesa che da Roma arrivino risorse per chiudere un bilancio che fa acqua. La mobilitazione è già cominciata: dal personale delle motorizzazioni a quello dei siti dei beni culturali, dai centri per l’impiego allo stato di agitazione di tutti i dipendenti esasperati e sarà una escalation fin quando la politica non darà risposte esaustive al disagio rappresentato. Rispediamo, quindi al mittente, ogni eventuale elemosina e anche le dichiarazioni dei tre sindacati confederali minoritari che, addirittura, sembrerebbero avere anteposto l’esigenza di improbabili elezioni delle RSU allo stesso rinnovo dei contratti e della riclassificazione”.