L’inaugurazione della kermesse in via Maqueda. Mai così tanti maestri gelatieri stranieri. Previsti cooking show con tre chef stellati.
Un’onda rosa “sbarca” su Palermo. Sherbeth stacca l’edizione numero 16 e torna nella sua location storica, in via Maqueda. Oltre 50 maestri gelatieri, infatti, saranno presenti all’interno delle casette dal classico colore ormai celebre e simbolo della manifestazione dedicata al gelato artigianale più importante al mondo. E mai come quest’anno c’è una grandissima presenza di maestri gelatieri stranieri: Francia, Cina, Olanda, Finlandia, Regno Unito, Svizzera, Belgio, Giappone, Taiwan, Polonia. Un laboratorio “a cielo aperto” per permettere ai visitatori di scoprire come si fa un gelato e i classici punti “assaggio” per scoprire i gusti che i gelatieri hanno scelto di proporre alla città di Palermo. Si va dai grandi classici a gusti più studiati e fuori dai canoni tradizionali. Ma tutti con una rigorosa scelta di materie prime di altissima qualità e preparati con il supporto dei macchinari della Bravo Spa. Quest’anno la novità di ben due auditorium: uno si trova all’interno della “Sala dei dipinti” nel Teatro Massimo di Palermo e uno accanto all’Atelier del Gelato, dove esperti si confronteranno su vari temi attinenti al mondo del gelato. Ma ci saranno anche cooking show con chef stellati (Giuseppe Raciti, Zash, una stella Michelin; Giovanni Santoro, Shalai, una stella Michelin; Carmelo Trentacosti, Mec, una stella Michelin) e un evento insieme a Ruben, considerato da Forbes uno dei più bravi food influencer. Con loro i gelatieri Renato Trabalza e Lorenzo Domenighini.
“Portiamo avanti quella che ormai è una vera e propria famiglia del gelato artigianale – dice Davide Alamia, a capo dell’organizzazione di Sherbeth – Ogni anno è sempre più complesso selezionare i maestri che presenzieranno alla nostra manifestazione, non solo per le tante richieste, ma anche per la bravura dei maestri e delle maestre. Ma quello che ci preme ogni anno comunicare è l’importanza di scegliere sempre un vero gelato artigianale”. “I maestri gelatieri trovano in Sherbeth la famiglia del mondo del gelato – dice Vincenzo Lenci, vincitore di Sherbeth 2022 e oggi uno degli assistenti alla produzione – Si tratta di un percorso che abbiamo cominciato anni fa, quando eravamo giovincelli e che oggi continua con altre mansioni. Il gelato va e deve essere comunicato. Purtroppo, noi artigiani non abbiamo le spalle coperte come le multinazionali che hanno un budget illimitato. Nel nostro piccolo cerchiamo di fare cultura del gelato facendo comunicazione nelle nostre botteghe”.
“Vedere crescere la famiglia di Sherbeth è per un punto fondamentale – dice Giovanna Musumeci, alla direzione di Sherbeth – Oggi, nei laboratori, abbiamo come assistenti chi ha partecipato a questo concorso come maestro gelatiere. Non è di certo un passaggio di testimone, ma è far vedere cosa c’è dietro le quinte di questa importante kermesse. Sherbeth, lo dico sempre, non è una gara a chi fa meglio il gelato, ma è una comunità che ha come obiettivo quello di diffondere la cultura del gelato artigianale, ma anche quello di far crescere professionalmente questi maestri”.
A proposito della differenza che c’è tra un gelato artigianale e uno industriale, a Sherbeth c’è la presenza della gastronoma Marlena Buscemi. “Vorrei sottolineare che un gelato industriale non si compra solo nei supermercati, ma anche nelle gelaterie o nei bar – dice – Alla base del gelato artigianale ci sono dei maestri che pensano una ricetta, la mettono a punto, con grandissimi e difficilissimi bilanciamenti. Noi possiamo fare un esercizio palatale di riconoscere la consistenza del gelato. Quello industriale è sempre più ricco di aria, perché ha più grassi. Ci vendono più aria che materia. Nell’altro caso, i maestri cercano di incorporare aria in maniera meccanica per fare in modo che il gelato abbia una sua struttura importante e che, soprattutto, non si mortifichino le sensazioni organolettiche. Purtroppo, tendiamo ad avere un palato viziato dal grasso”. All’interno del laboratorio, sarà possibile effettuare una degustazione comparativa tra il gelato industriale e quello artigianale.
Taglio del nastro oggi alla presenza del sindaco di Palermo Roberto Lagalla che ha ribadito l’importanza di manifestazioni come queste per una destagionalizzazione del turismo in città. “Il tema della destagionalizzazione del turismo va affrontato. E manifestazioni di richiamo internazionale come ormai è diventata Sherbeth per Palermo, ma dico anche l’intera Sicilia, sono un fatto confortante in termini di presenza, sia nazionale che internazionale nel segno del prodotto di qualità e di cultura del gelato”.
Tutti i maestri gelatieri sono in lizza per conquistare l’ambito premio Procopio Cutò. La giuria è pronta a giudicare i gusti che i gelatieri hanno preparato per l’occasione. Quest’anno l’organizzazione ha dato tema libero. Il concorso è dedicato a Francesco Procopio Cutò, conosciuto ai più come Francesco Procopio dei Coltelli, nato a Palermo (o forse ad Aci Trezza, in provincia di Catania) nel 1651. A lui si deve l’apertura della prima gelateria al mondo, avvenuta nel 1686 a Parigi, con il celebre locale “Le Procope”. Come spesso accade nelle storie affascinanti, fu suo nonno a cambiarne il destino, regalandogli una macchina per preparare sorbetti, un’invenzione araba considerata il precursore del gelato moderno.
Affascinato dalla scoperta, Procopio decise di espandere la sua produzione e si trasferì a Parigi, dove inaugurò il suo caffè, che si può ancora visitare al numero 13 di rue de l’Ancienne Comédie, oggi trasformato in ristorante. Grazie alla sua posizione strategica, di fronte alla Comédie-Française, il locale divenne rapidamente un punto di ritrovo per artisti e intellettuali dell’epoca, frequentato da personalità come Voltaire, Balzac, Hugo, Robespierre, Diderot, D’Alembert, Napoleone e Benjamin Franklin.
Procopio rivoluzionò la preparazione dei sorbetti sostituendo il miele con lo zucchero e aggiungendo un pizzico di sale per conservare più a lungo il ghiaccio. Grazie a questi miglioramenti e all’ingegno ereditato dalla macchinetta del nonno, le sue “acque gelate” (granite), i gelati al limone e all’arancia, e i sorbetti alla fragola conquistarono il palato dei parigini. Il successo gli valse non solo la cittadinanza francese, ma anche una patente reale concessa dal re Luigi XIV, il “Re Sole”, che lo designava come produttore esclusivo di queste prelibatezze. Nel 2017, in occasione della Giornata Europea del Gelato Artigianale, il Comune di Palermo, durante Sherbeth, ha dedicato a Procopio una piazza all’interno del complesso “Area Quaroni”, che si affaccia su via Maqueda, via Sant’Agostino e il vecchio piano di Sant’Onofrio, uno spazio simbolico per celebrare la sua eredità condivisa.
Sempre importanti i temi dello Sherbeth. Nel corso degli anni sono stati creati gusti dal significato importante, come quelli sul tema, ancora attuale, dell’accoglienza e dell’integrazione. Quest’anno si è scelto di puntare sul delicato tema delle terre confiscate alla mafia. Se ne parlerà, nella Sala dipinti del Teatro Massimo, il 9 novembre a partire dalle ore 21. Giovanna Musumeci, preparerà un gusto in diretta. Con lei ci sarà Roberto Lipari, palermitano, noto conduttore televisivo e grande protagonista di tanti film (l’ultimo, come regista, dal titolo So tutto di te). Al convegno parteciperanno anche Francesco Citarda, della cooperativa Placido Rizzotto; Fabio Nicola, della cooperativa Cascina Caccia; Carmelo Pollichino dell’associazione Libera contro le Mafie. Concluderà Antonello Cracolici, presidente della commissione antimafia all’assemblea regionale siciliana. Poi spazio alle degustazioni di gelati realizzati esclusivamente con prodotti provenienti dalle terre confiscate alla mafia. “Importante che a Sherbeth si parli dei prodotti che vengono creati e realizzati nelle terre confiscate alla mafia e gestite da ragazzi, da cooperative, da aziende che hanno rimesso in produzione questi luoghi – dice Cracolici – Dal loro lavoro vengono fuori gli ingredienti essenziali per produrre il gelato dell’antimafia, che non è più solo odore di libertà, ma è anche dare un valore a quello che la nostra terra produce. Il gelato, si sa, è un prodotto siciliano e legarlo ai prodotti delle terre confiscate lo rilancia a livello mondiale. Dobbiamo lavorare su questo obiettivo per valorizzare ancora di più uno dei prodotti simbolo della nostra Sicilia”.
Oggi, dalle 16 l’apertura degli stand e “Il gusto dell’accoglienza” (ore 19,30). Alle 21 il cooking show dello chef una stella Michelin Giovanni Santoro con il maestro gelatiere Renato Trabalza. Il 9 novembre si ricomincia alle 11 con “A scuola di gelato”. Poi alle 12,30 “Gusti a confronto” e segue alle 14 il cooking show dello che una stella Michelin Carmelo Trentacosti con il maestro gelatiere Lorenzo Domenghini. Nel pomeriggio, alle 16,30 il talk “Gelato e Storytelling” e alle 18 “3 regioni sottovuoto: l’esaltazione degli ingredienti in un gelato d’autore”. Alle 21, nella sala Dipinti del teatro Massimo, “Il gusto della libertà”, con Roberto Lipari e Antonello Cracolici, presidente della commissione antimafia all’Ars. A seguire una degustazione di gelato artigianale realizzato con prodotti delle terre confiscate alla mafia. Domenica è il giorno più atteso per i gelatieri con il concorso “Francesco Procopio Cutò”. Si comincia alle 10,30 nella Sala Dipinti del teatro Massimo. Alle 13, sarà protagonista il consorzio dell’aceto balsamico di Modena Igp con il cooking show di Ruben. Alle 18,30 gli abbinamenti tra gelato e aceto balsamico Igp di Modena. Alle 19,30 si conoscerà il vincitore della sedicesima edizione del concorso. Lo Sherbeth si concluderà l’11 novembre con una tavola rotonda dal titolo “Il futuro del gelato artigianale”, con Giuseppe Calabrese (conduttore RaiUno), Nerina Di Nunzio (docente di scienze gastronomiche all’Uni Roma 3, Francesca R. Barberini (conduttrice e autrice di programmi), Roberta Garibaldi (docente di economia e gestione delle imprese turistiche all’università di Bergamo), Alessio Cannata (content creator di Gastronomika), Luciana Polliotti (scrittrice), Maria Elena Rossi (direttrice marketing e promozione Global di Enit). Modera la giornalista Fabiana Salsi.
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