L’Assemblea regionale siciliana ha approvato soltanto in piena notte, poco prima delle 3, il bilancio e la Legge Finanziaria della Regione. La Finanziaria è passata con 39 voti a favore e 22 contrari, tra cui tutti i grillini, con un astenuto: Vincenzo Vinciullo del Nuovo centrodestra. In 22 non erano invece presenti in aula. Subito dopo la Finanziaria è stato approvato il bilancio con 44 voti favorevoli e 22 contrari. Non sono mancate le tensioni in aula, soprattutto dopo la notizia degli 83 tra deputati in carica ed ex deputati indagati per peculato nell’ambito dell’inchiesta sulle spese pazze dell’Ars coordinata dalla Procura di Palermo. Ieri sono stati notificati 13 avvisi di garanzia, altri 70 politici sono stati iscritti nel registro degli indagati. Non è passato il mutuo per il finanziamento alle imprese. L’Ars approverà un apposito ddl già nelle prossime settimane. L’aula tornerà a riunirsi giovedì 23 gennaio 2014.
I deputato del M5S hanno espresso il loro malumore per la grande “occasione mancata”. “Si è preferito pensare a petrolieri e a proprietari di cave, tranne che ai siciliani”, lamentano fin da subito i grillini siciliani. I quattordici deputati M5S hanno votato contro la finanziaria regionale. E in una nota sostengono che si tratta di “Una manovra brutta nei contenuti e anche nella forma,che attesta un modo di lavorare molto approssimativo di questo Parlamento”. I grillini paventano anche l’intervento del Commissario dello Stato e sono certi che molte norme verranno impugnate. Ma l’accusa più grave è che si tratta di un testo riscritto direttamente in aula, mentre il testo approvato regolarmente in commissione Bilancio è stato accantonato.
Pochi sono gli argomenti che hanno incontrato il favore dei deputati siciliani pentastellati. Tra le poche cose da salvare ci sono: le norme sui benefici alle coppie di fatto e l’uscita del mutuo da un miliardo dal calderone della in questa manovra finanziaria.
Per il neogruppo dell’Ncd all’Ars quello varato stanotte è un “bilancio ingessato”. Il capogruppo Nino D’Asero sottolinea in una nota che: “A fronte di una serie di articoli apprezzabili nel loro concetto, si evinceva da subito l’impossibilità della loro messa reale in arte a causa dell’esiguità delle risorse. Dunque, interventi spot e a macchia di leopardo. Nulla per il microcredito e per le piccole e medie
imprese, quindi mancanza di un piano di sviluppo. La cessione di partecipazioni azionarie, per esempio, è null’altro che un prelievo mascherato – continua – Il fondo previsto per il reddito minimo è insufficiente e alla fine creerà amare aspettative. Il Bilancio è ingessato con spese già predestinate e la mancanza di
un serio piano di rilancio, volto a reperire risorse reali, non può che preoccuparci”.
Mentre dal Pd il deputato Mario Alloro lancia l’allarme sui fondi decurtati peri consorzi di bonifica. “Sono stati sottratti 500 mila euro ai già insufficienti fondi destinati ai consorzi di bonifica per destinarli ai consorzi universitari provinciali”. Questi infatti avevano già ottenuto un incremento di 800 mila euro. Mentre i consorzi non potranno reggere a lungo. “Qualcuno – commenta il parlamentare del Pd – dovrà spiegarlo ai dipendenti ed agli operai quando si presenteranno difficoltà per il pagamento degli
stipendi”
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