Appello di Bartolo ad Avramopoulos. Una lettera-appello al commissario Avramopoulos affinché «solleciti il governo italiano a facilitare lo sbarco immediato delle persone a bordo della Sea Watch 3 e richieda ai paesi Ue la disponibilità alla ricollocazione e distribuzione dei richiedenti asilo».
A firmare l’appello promosso da Pietro Bartolo, il medico di Lampedusa eletto al Parlamento di Bruxelles, è stata l’intera delegazione del Partito Democratico al Parlamento Europeo.
«In queste ore sono in viaggio verso la mia isola – dice Bartolo in una nota – e da lì continuerò a seguire la vicenda della Sea Watch con attenzione. Ma non potevo lasciare Bruxelles senza dare seguito al mandato che gli elettori mi hanno consegnato: cercare di costruire percorsi che portino a risposte concrete sul tema della gestione dei flussi migratori. Ringrazio l’intera delegazione del Partito Democratico per avere deciso di sottoscrivere la mia lettera al commissario Avramopoulos».
«Confido – prosegue Bartolo – che il nostro appello non lascerà indifferente il commissario europeo e sono convinto che insieme potremo affrontare con impegno e serietà le questioni legate alla gestione dei flussi migratori. L’Europa può e deve intervenire affinché situazioni analoghe non si ripetano mai più. Intanto la nostra priorità resta soltanto una: mettere in salvo prima possibile le persone che stanno trascorrendo il loro 15esimo giorno a bordo della Sea Watch. È il momento dei fatti – conclude Bartolo – le polemiche le lasciamo a chi non ha argomenti e sa solo insultare».
Da 15 giorni 42 migranti sono bloccati sulla nave Sea Watch 3. Il Ministro dell’Interno italiano Matteo Salvini, appellandosi al decreto Sicurezza Bis, approvato dal consiglio dei ministri lo scorso 11 giugno, afferma che non concederà nessuna autorizzazione. Intanto le condizioni psicofisiche delle persone a bordo peggiorano di giorno in giorno, con il rischio che la situazione possa degenerare.
La soluzione a questa situazione non può essere il respingimento dei migranti in Libia, che non può essere considerata un “porto sicuro”, secondo quanto affermato recentemente in una lettera che l’Agenzia dell’ONU per i diritti umani ha inviato al governo italiano.
L’Unione europea ha il dovere di intervenire con tutti gli strumenti a propria disposizione al fine di poter sbloccare questa situazione di stallo, e consentire lo sbarco dei migranti in un porto sicuro. Gli Stati Membri facciano la propria parte e trovino una soluzione concreta a questa situazione, assumendosi così le proprie responsabilità nel pieno rispetto del principio di solidarietà sancito dall’articolo 80 del Trattato sul Funzionamento dell’UE.
Il caso della Sea Watch rappresenta l’ennesima dimostrazione che il sistema comune europeo di asilo, e in particolare il Regolamento di Dublino, deve essere riformato. Il Parlamento europeo ha già votato una proposta di riforma del sistema di Dublino, che introduce un meccanismo automatico per la condivisione della responsabilità tra gli Stati Membri. Si tratta di un problema strutturale al quale non possiamo rispondere con soluzioni ad hoc ma con riforme comuni a livello europeo.
A questo scopo, chiediamo che il Commissario Avramopoulos solleciti il governo italiano a facilitare lo sbarco immediato delle persone a bordo della Sea Watch 3 e richieda ai paesi Ue la disponibilità alla ricollocazione e distribuzione dei richiedenti asilo.
Non è la prima volta che una nave, a seguito di operazioni di soccorso e salvataggio, viene lasciata in mezzo al mare. Come Delegazione italiana del PD al Parlamento europeo, chiediamo quindi un incontro con il Commissario Avramopoulos per discutere delle misure strutturali che l’UE può attuare per evitare che situazioni analoghe si ripetano ancora in futuro.
David Sassoli, Pietro Bartolo, Brando Benifei, Simona Bonafè, Carlo Calenda, Caterina Chinnici, Andrea Cozzolino, Paolo De Castro, Giuseppe Ferrandino, Elisabetta Gualmini, Roberto Gualtieri, Pierfrancesco Majorino, Alessandra Moretti, Pina Picierno, Giuliano Pisapia, Franco Roberti, Massimiliano Smeriglio, Irene Tinagli, Patrizia Toia.
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