Vasta operazione della Guardia di Finanza a Trapani per mala sanità con 10 arresti a vario titolo per corruzione, induzione indebita a dare utilità, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, truffa ai danni di Ente pubblico, frode nelle pubbliche forniture, falsità ideologica e materiale commessa dal pubblico ufficiale, rivelazione di segreti d’ufficio, favoreggiamento personale e false attestazioni di presenza in servizio. Oltre 60 i finanzieri del Comando Provinciale di Trapani impegnati per dare esecuzione ad un’ordinanza di misure cautelari emessa dal G.I.P., su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di 13 persone, di cui 2 in carcere, 8 agli arresti domiciliari e 3 colpiti dalle misure coercitive dell’obbligo o del divieto di dimora nel comune di residenza. Contestualmente, sono state eseguite numerose perquisizioni domiciliari e locali nelle provincie di Trapani e Palermo.
Le indagini, inizialmente tese a verificare la regolarità di un bando di gara indetto dall’A.S.P. di Trapani per la fornitura di attrezzature sanitarie necessarie per fronteggiare l’emergenza sanitaria da Covid-19 da destinare ai reparti di terapia intensiva, hanno nel tempo evidenziato la presenza di significative carenze e condotte distorsive nella gestione e nello sviluppo della procedura d’urgenza bandita, andando quindi a turbarne la procedura di aggiudicazione ad esclusivo vantaggio di una S.p.a. già contrattualmente legata all’Azienda Sanitaria trapanese. Nel corso delle indagini sono venute in rilievo una serie di altre condotte illecite: dal medico che nell’esercizio dell’attività libero-professionale intramuraria, sostituendosi di fatto agli uffici preposti, avrebbe gestito personalmente la propria “agenda delle visite” intervenendo nelle procedure di pagamento da parte dei pazienti (incassando materialmente in contanti l’importo della visita eseguita), alla omissione della comunicazione del “contatto stretto” e della positività al virus da Covid-19 (con compiacenza del responsabile di laboratorio), alla richiesta di prestazioni sessuali nei confronti di una donna bisognevole di supporto nella procedura di rinnovo della patente di guida, per finire alle false attestazioni di presenza in servizio tramite abusiva timbratura del badge elettronico.
– foto: da video Guardia di Finanza –
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