Antimafia della speranza. Attraccata a Palermo la nave della legalità
Con a bordo il presidente del Senato, Pietro Grasso, la nave della legalità salpata da Civitavecchia è giunta a Palermo oltre 1.500 fra studenti e docenti. Tutti in città per una due giorni in ricordo di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, i due magistrati uccisi a 57 giorni di distanza l’uno dall’altro. “L’antimafia che agisce concretamente contro i crimini, l’antimafia della repressione, – ha affermato Grasso – ha bisogno dell’antimafia della speranza, del consenso di tutte le altre componenti della società. Ha bisogno dell’aiuto di tutti”. Prima della partenza, i giovani hanno ricevuto il saluto del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. “L’obietto di veder sparire la mafia – dice Napolitano – non è ancora vicino, ma di strada ne abbiamo fatta molta grazie alla magistratura, alle procure antimafia, alle forze di polizia, ai governi che più hanno sentito il problema, contribuendo con efficaci provvedimenti a combattere la mafia”
Quest’anno è il ventunesimo anniversario della morte di Giovanni Falcone: questi ragazzi, il 23 maggio del ’92, non erano neanche nati. Fanno parte di quella generazione cresciuta studiando la cultura della legalità tra i banchi, assieme alle altre materie scolastiche. La Fondazione Falcone, che in questi anni ha sollecitato lo sviluppo dell’impegno antimafia tra le giovani generazioni, in nome del giudice scomparso, li ha invitati a Palermo per il 23, per ricordare entrambe le stragi, di Capaci e quella di via D’Amelio in cui morì il giudice Paolo Borsellino.
La nave è organizzata dal Ministero dell’Istruzione e dell’Università in collaborazione con la Fondazione Giovanni e Francesca Falcone ed è messa a disposizione dalla Snav-Gnv.