Palermo, 18 Gen. – Sono le 18:30 quando due uomini armati, con il volto coperto, fanno irruzione nell’Antica Farmacia Borsellino, in via Gustavo Roccella 30, al Villaggio Santa Rosalia di Palermo.
Vogliono l’incasso della giornata, ma nel registratore di cassa non c’è molto. Allora afferrano il cassetto con le monete e rubano il portafoglio a uno dei dipendenti.
L’Antica Farmacia Borsellino era gestita da Rita, fino a quando è andata in pensione. Poi è subentrata Cecilia Fiore, la figlia, farmacista anche lei.
“Siamo esasperati, non ce la facciamo più – continua il signor Corrao – Le rapine sono cominciate quasi subito, da quando la farmacia si è trasferita in questo quartiere, una decina d’anni fa. Fino a cinque anni fa, eravamo arrivati al punto di subire quasi una rapina a settimana”.
Sembra un paradosso, ma non lo è. L’Antica Farmacia Borsellino, da sempre gestita dalla famiglia del giudice assassinato dalla mafia il 19 luglio 1992, non è nuova a questo genere di problemi. Quando ancora si trovava alla Magione, infatti, un ladro sparò alla gamba di Renato Fiore, cognato del magistrato, marito di Rita Borsellino.
“Oggi ci vogliono fare credere che lo Stato ha vinto – conclude, amaro, il signor Corrao – ma se non hanno neanche mai preso in considerazione una petizione del 2009, firmata dai residenti di questo quartiere che chiedevano maggiore presenza delle forze dell’ordine per le strade, cosa dobbiamo credere in realtà?”.
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