Ricorre oggi il decennale della morte di Filippo Raciti, il poliziotto morto durante gli scontri tra le forze dell’ordine e i tifosi catanesi allo stadio Massimino, mentre si giocava il derby con il Palermo. Per la morte preterintenzionale del poliziotto sono stati condannati, con sentenza definitiva, due ultras del Catania: Daniele Micale e Antonino Speziale, quest’ultimo minorenne all’epoca dei fatti.
Sarà deposta una corona di alloro davanti al monumento che lo ricorda nello stadio Massimino. Alle 10.30 verrà officiata una messa in suffragio. Alle 15.30 all’università di Catania, insieme all’Associazione Libera Impresa, si terrà il convegno su ‘Filippo Raciti – dieci anni – vittime della mafia vittime del dovere’.
La questura di Catania osserva che “sarà ancora una volta un’occasione per non dimenticare, un’occasione per ricordare l’attività delle forze dell’ordine a difesa e a tutela dell’ordine pubblico”. “Per tutti i poliziotti, ma anche per la società civile – si rileva dalla questura – il 2 febbraio è impresso fortemente nella memoria”.
“Un uomo coraggioso caduto nell’esercizio di un dovere interpretato come una missione”, ricorda il Calcio Catania che, sul proprio sito, “rende omaggio alla memoria del valoroso tutore dell’ordine e rivolge un affettuoso pensiero alla famiglia”.
“Filippo è un esempio che vive nel tempo – afferma l’amministratore delegato della società, Pietro Lo Monaco – L’amore per la legalità che ha sempre affermato e difeso, spendendosi con generosità e valore, è un patrimonio che abbiamo il dovere di custodire, perché nella legalità è la vera speranza. Questo sport, che piace così tanto, non genera violenza – osserva l’ad del Catania – ma è spesso vittima della stessa: il calcio chiede di essere protetto dalla delinquenza e dagli eccessi. La nostra gratitudine per la comprensione di questa esigenza, sempre mostrata da Filippo, accarezza il ricordo dell’uomo e, attraverso la sua luminosa figura, riconosce la fondamentale importanza di chi opera con coscienza per la pubblica sicurezza. A dieci anni dall’incubo di quel 2 febbraio 2007 – conclude Lo Monaco – siamo vicini alla famiglia Raciti, con profondo rispetto”.
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