Anniversario Giudice Terranova. In occasione del quarantesimo anniversario dell’uccisione del Capo dell’ufficio istruzione di Palermo e del suo agente di scorta, il maresciallo Lenin Mancuso si terrà oggi una cerimonia di commemorazione, a rappresentare il governo regionale sarà l’assessore al Territorio Toto Cordaro.
«Oggi ricordiamo il sacrificio del giudice Cesare Terranova, – ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci – coraggioso servitore dello Stato andato incontro alla morte pur affermare i principi di giustizia e legalità. Terranova per primo intuì la metamorfosi di Cosa nostra che a cavallo degli anni Ottanta stava cambiando pelle, trasformandosi da fenomeno rurale a pervasiva presenza criminale nei gangli dell’imprenditoria e della politica. La sua azione giudiziaria contro i corleonesi emergenti e le sue indagini su mafia e Pubblica amministrazione apriranno la strada alle più recenti inchieste che hanno assicurato alla giustizia numerosi padrini e le loro reti di connivenza. Tenerne costantemente viva la memoria è un dovere per tutti».
La mattina del 25 settembre 1979, a Palermo, il magistrato Cesare Terranova venne ucciso in un agguato mafioso subito dopo essere uscito dalla sua abitazione con lui muore anche Lenin Mancuso, da sempre suo fidato collaboratore.
Anche il sindaco Leoluca Orlando questa mattina ha partecipato alla cerimonia di commemorazione.
“Cesare Terranova e Lenin Mancuso – ha dichiarato il sindaco Orlando – erano due servitori dello Stato e due uomini che univano al proprio senso del dovere istituzionale una grande passione civile, testimoniata per entrambi dall’impegno sociale ben oltre quello professionale. Furono entrambi vittime di un sistema che in quegli anni vedeva ancora troppe debolezze da parte della Magistratura ed una forte e radicata connivenza fra mafia e politica.
Terranova fu un precursore di metodologie d’indagine innovative ma fu, allo stesso tempo, vittima di una Magistratura che, nel migliore dei casi, non coglieva la dimensione associativa di Cosa Nostra e, nel peggiore dei casi, ne era connivente. Così come, nella sua esperienza parlamentare, si scontrò con quella parte del Parlamento che, anche nella Commissione antimafia, faceva di tutto per coprire responsabilità, connivenze ed organicità di ampi settori della politica italiana”
Un messaggio è arrivato anche dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, inviato al Sindaco del comune di Petralia Sottana, Leonardo Iuri Neglia: “Il 25 settembre del 1979 venivano uccisi in uno spietato agguato, per aver fedelmente servito lo Stato, il Giudice Cesare Terranova e il Maresciallo della Polizia di Stato Lenin Mancuso, addetto alla sua sicurezza.
Magistrato rigoroso e preparato, profondo conoscitore della realtà siciliana, Cesare Terranova seppe cogliere la forza e la pervasività della mafia, qualificandola per primo come una ‘associazione delinquenziale’ dalle variegate forme, la più pericolosa ed insidiosa delle quali ‘è quella camuffata sotto l’apparenza della rispettabilità”.
“A distanza di quaranta anni, conclude il Presidente – desidero rinnovare i sentimenti di partecipazione e vicinanza del Paese ai loro familiari, ai colleghi e agli amici che li hanno conosciuti e stimati e che, in questi anni, ne hanno costantemente tenuto viva la memoria”
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