Animatori turistici, FederAnimazione chiede tutele per la categoria
Animatori turistici. “Lavoriamo per intrattenere voi e far ridere i vostri figli. Adesso, in questa drammatica situazione, vorremmo far sorridere anche le nostre famiglie e i nostri figli. Paghiamo le tasse, gli affitti e i mutui ma nessuno si è ricordato di noi, siamo esclusi da qualunque aiuto economico e senza prospettive nel breve e medio periodo”.
È l’amaro sfogo di Giuseppe La Grassa, presidente di FederAnimazione Confcommercio Palermo, che rappresenta la categoria di animatori (la maggior parte di età inferiore ai 35 anni) operativi nel campo dell’animazione turistica, villaggi, alberghi, ludoteche, parchi gioco.
“Non avremo diritto né alla cassa integrazione né a contributi a fondo perduto – precisa La Grassa -. E siccome saremo una delle ultime categorie che potrà tornare a lavorare dopo la ripresa delle attività produttive, il nostro stop durerà quasi un anno. È perfino superfluo sottolineare che è una condizione impossibile da sopportare per le tante società, associazioni e cooperative operanti nel settore che aderiscono a Confcommercio nel pieno rispetto delle regole”.
Animatori turistici, sollecitato un incontro con il presidente della Regione
“Eppure – prosegue La Grassa – il nostro è un lavoro a tutti gli effetti, che prevede esperienza e professionalità. Noi, in molti casi, rappresentiamo il valore aggiunto di un’offerta turistica ma siamo spesso sottovalutati e altrettanto spesso sottopagati, con rapporti di lavoro regolati da contratti lontani dalla realtà perchè – nonostante le pressioni degli ultimi anni – siamo ancora equiparati dal CCNL ai camerieri, ai facchini o agli addetti alla reception, mestieri rispettabilissimi ma che hanno dinamiche completamente diverse”.
Proprio per ridiscutere gli aspetti normativi legati alla professione di animatore, La Grassa solleciterà un incontro al presidente della Regione Musumeci. “Il nostro è un lavoro importante per un’isola che vive di turismo. La Regione, che è a statuto speciale, può fare da apripista a livello nazionale e dare una seria regolamentazione alle imprese del settore. Le nostre richieste sono quelle di istituire un albo professionale, con un patentino per i professionisti, in modo da eliminare fenomeni di abusivismo o di improvvisazione e prevedere per la categoria un contratto di tipo “d’opera” o “sportivo” con ritenuta al 20%, con un’assicurazione privata per i lavoratori”.