Animali da Circo: continua il dibattito tra polemiche e maltrattamenti

Animali da Circo: da bambini a tutti è capitato di andare al circo, gioire nel vedere gli animali e apprezzare una parte di mondo inusuale, eppure crescendo altri aspetti vengono a galla, come il maltrattamento degli animali, le condizioni in cui sono costretti a vivere, i metodi di addestramento serrati e a volte crudeli.

La Scozia ha già agito contro la presenza degli animali nei circhi e tra sit-in di protesta e ordinanze di divieto anche l’Italia si sta muovendo a favore di questi animali, portati via dal loro habitat naturale per essere esibiti come giocattoli.

Animali da Circo: uno sguardo all’Europa

La Scozia ha proibito gli spettacoli circensi con la presenza di leoni ed elefanti ammaestrati, mentre il governo italiano si trova ad un bivio, è già stato annunciato un provvedimento che vieterà la presenza di animali nei circhi su tutto il territorio nazionale.

Il Ministro Bonisoli, ministro dei beni e delle attività culturali, aveva già annunciato sul suo profilo Facebook di “essere al lavoro per realizzare come primo Decreto, nei primi mesi del 2019, il Decreto attuativo della Legge del 2017 sullo spettacolo, ovvero l’Atto che prevede mai più animali in circhi e spettacoli viaggianti”.

La LAV, associazione animalista antivivisezione ha annunciato che “questo risultato giunge dopo alcune settimane di mobilitazione #cambiacirco, organizzata dalla LAV proprio per sollecitare il rispetto di questa scadenza”. Gianluca Felicetti, Presidente LAV, spera che in tre anni di possano cambiare le sorti di questi animali.

Animali da Circo: il dibattito etico

Ron Beadle, professore di etica alla Northumbria University, è stato chiamato in causa dalla Scozia durante il dibattito sugli animali circensi.

Il professore ha sostenuto che il problema etico non sussisterebbe in quanto: “Se il benessere dovesse essere il criterio per la protezione degli animali, allora anche altre attivitá come le corse di cavalli (oltre 1.500 cavalli sono morti nell’ultimo decennio nel Regno Unito e in Irlanda), la caccia o la pesca, forniscono un materiale molto più solido per legiferare in nome del benessere degli animali” e ancora “la proposizione di lasciare intatta la natura e permettere agli animali di prosperare nel loro ambiente naturale soddisfa il criterio dell’universalitá, ma se accettiamo ciò, siamo moralmente vincolati da tutte le sue restrizioni, alla maniera della religione giainista o dei fruttariani, cioè che qualsiasi interferenza con il mondo naturale è proibita.

Il motivo per cui questo argomento prevede il divieto dell’esibizione di animali per l’intrattenimento umano non è più forte e non è più debole dell’argomento relativo al divieto del consumo di uova”.

In conclusione Beadle ha ritenuto che non ci sia una contravvenzione ad alcun principio etico.

Eppure, danno etico o meno, la Scozia ha approvato il nuovo decreto con il 98% di voti a favore. L’Inghilterra, seconda nel Regno Unito, l’ha seguita il marzo scorso, vietando gli animali nei circhi a partire dal 2020.

Le leggi e i provvedimenti tuttavia non fanno da portavoce alla totalità delle persone, la stessa Stèphanie di Monaco, grande sostenitrice del circo, durante un’intervista, alla domanda su quale fosse il circo dei suoi sogni ha risposto:” Quello tradizionale. Con tutto quello che serve per essere chiamato circo. Animali compresi. Anche se ci sono alcuni aspetti su cui, almeno personalmente, non sono affatto d’accordo” come ad esempio “la presentazione degli animali. Credo vi siano delle situazioni, anche se sono tradizionali, che sono superate e non debbano più essere portate in scena. Si tratta, in questi casi, di tradizioni da non mantenere. Cose che al giorno d’oggi non ci si può più permettere di fare. Come mostrare animali sapienti, vestirli con abiti ridicoli, mettere il gonnellino agli scimpanzé, far loro eseguire degli esercizi che li umiliano e li mettono alla berlina. Ci vuole rispetto”.

Animali da Circo in Italia: tra proteste e maltrattamenti

Intanto in Italia continuano le proteste, qualche giorno fa a Firenze si è svolto un presidio informativo presso il Circo Mendrano, durante il quale animalisti, Meta, LAV e Lida hanno protestato contro lo sfruttamento degli animali.

I volantini della protesta erano destinati soprattutto ai più giovani: “Vederli soffrire non fa ridere, animali liberi”, recitavano le brochure.
“Gli animali, privati del loro habitat e della loro dignità, sono chiusi dentro anguste gabbie e costretti con metodi crudeli a esibirsi in spettacoli che li ridicolizzano e umiliano. Alcuni circhi hanno scelto di non utilizzare più gli animali: gli australiani Flying Fruit, i francesi Les Colporteurs, gli americani Minimus, Nuage, Hiccup, i canadesi Cirque du Soleil e molti altri, valorizzando la bravura dei giocolieri, trapezisti, clown, comici, contorsionisti e altri. Questa è la direzione da seguire, l’unica civile e rispettosa” hanno affermato gli animalisti.

Solo l’ultima delle polemiche, già qualche settimana fa erano state denunciate le pessime condizioni di vita di Pippo, l’ippopotamo del circo Romina Orfei che a Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, viveva senza un corretto riparo dalle bassissime temperature.

“All’ippopotamo viene impedito l’accesso al camion ed anche il leone continua a girare nervosamente in tondo nel suo recinto, senza alcuna possibilità di ripararsi dal freddo e dallo sguardo dei passanti” hanno detto le associazioni.

Animali da Circo: c’è chi dice no

Raimondo Innamorato, sindaco di Noicattaro, ha deciso di agire, annunciando l’ordinanza che vieta il transito di circhi con animali all’interno del suo comune: “È Natale e lo è per tutti. È Natale per i fanciulli, per gli adulti e per gli anziani.

È Natale anche per gli animali che hanno diritto di essere amati e rispettati. In questi giorni santi, abbiamo deciso di donare un’altra fetta di civiltà alla nostra collettività e dopo mesi di approfondimenti, analisi e studio, siamo riusciti ad emettere un importante e storico provvedimento. Da ora in poi gli spettacoli viaggianti che prevedono l’impiego della maggior parte delle specie animali, non potranno più approdare nel nostro territorio”.

Proprio sotto Natale la presenza dei circhi è più costante, e se i bambini troppo entusiasti di vedere dal vivo animali non domestici non si rendono conto di ciò che vedono, gli adulti dovrebbero esserne più consapevoli.

A Palermo in questi giorni è presente il circo di Sandra Orfei, fino al 21 gennaio, un susseguirsi di spettacoli e di sfilate di animali comandati a bacchetta che prevede una pausa di qualche minuto, durante la quale, previo pagamento di un supplemento, è possibile accedere alla galleria di animali in gabbia, al freddo, e con spazi limitati per muoversi.

Ricollegandosi alle parole di Innamorato, è  stato Natale per tutti si, ma non per gli animali.

Animali da Circo: i bambini diventeranno insensibili?

Per quanto riguarda gli effetti dell’esposizione ai circhi con animali sui bambini, Franco di Cesare, European board certified in psicologia clinica e psicoterapia, ci dice che “sono stato coinvolto in quanto ho ricevuto la richiesta dell’Ente Nazionale Circhi di sviluppare una relazione da esperto su un quesito specifico: l’esposizione di bambini a spettacoli circensi con animali rappresenta un fattore di rischio per la salute mentale del bambino? Inteso come sviluppo psicologico del bambino.

Il concetto era, andare a verificare nella letteratura se esistesse una relazione tra esposizione a spettacoli circensi con animali e sviluppo psicologico del bambino in senso negativo” ma la mancanza di pubblicazioni e di studi approfonditi a lungo termine porta all’impossibilità di tale dimostrazione.

Il circo è una parentesi straordinaria, fatta di luci e meravigliosi spettacoli, ci si chiede dunque perché sporcarlo facendo vivere gli animali in condizioni di vita scadenti.