Anci Sicilia: la manovra 2022 penalizza i comuni siciliani

“Nella manovra appena approvata dal Consiglio dei ministri sembrerebbe esserci l’ennesima penalizzazione per comuni siciliani. Il fatto che anziché prevedere specifiche norme che sostengano gli enti siciliani rispetto alle criticità di carattere finanziario e alle gravi carenze di personale,  si prevedano ulteriori svantaggi, appare come una ingiustificabile e prolungata disattenzione del Governo nazionale nei confronti dell’Isola”.

Questo il commento di Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale dell’ANCI Sicilia, che aggiungono: “Ricordiamo che già nella passata legge di bilancio 2021 erano state previste, con riferimento al rafforzamento dei servizi sociali e rispetto alle crisi finanziarie degli enti (comuni in piano di  riequilibrio), risorse finanziarie solo per i comuni delle regioni a statuto ordinario (con esclusione di quelli siciliani). A ciò si aggiunga l’altra paradossale norma che ha previsto risorse finanziarie e deroghe normative per l’assunzione di assistenti sociali laddove vi erano già in numero sufficiente escludendo quei territori che, di contro, presentano tuttora una grave carenza di tali figure”.

“Per queste ragioni il 3 novembre saremo a Roma a manifestare  – spiegano Orlando e Alvano – perché vengano approvate in via d’urgenza norme specifiche che, sia sotto il profilo legislativo sia sotto il profilo finanziario, possano consentire anche al sistema delle autonomie locali siciliano di utilizzare in maniera efficace i tanti investimenti previsti dalla programmazione 2021-2023 e dal PNRR”. 

“Ribadiamo ancora una volta – aggiungono presidente  e segretario generale dell’Associazione dei comuni siciliani – i numeri che caratterizzano le gravissime criticità della pubblica amministrazione locale: solamente 152 comuni su 391 hanno approvato il bilancio di previsione 2021-2023; appena 74 comuni hanno approvato il consuntivo 2020 e circa 100 comuni si trovano in dissesto o sotto piano di riequilibrio. Alle questioni finanziarie si sommano le problematiche di carattere organizzativo: sono infatti circa 15 mila i posti vacanti nelle piante organiche. A ciò si aggiunga la prolungata e ormai strutturale difficoltà degli organismi associati in settori strategici, quali il sistema integrato dei rifiuti e delle acque e il sistema socio-sanitario”

“A sostegno delle Società per la Regolamentazione dei Rifiuti (SRR), delle Assemblee territoriali idriche (Ati) e dei distretti socio-sanitari,   – concludono Orlando e Alvano- chiediamo specifici interventi di sostegno che consentano anche su questi settori la realizzazione di interventi infrastrutturali e la rigenerazione del sistema amministrativo al fine di poter erogare servizi efficienti e di qualità in favore di cittadini e imprese”