Palermo

Anche a Palermo, la giornata internazionale della Lingua madre

S’intitola “Mia Madre Lingua” l’iniziativa promossa alle 18 di martedì 27 febbraio dalla organizzazione umanitaria internazionale Life and Life (LaL), nei locali della TumìAmì School, in via Serraglio Vecchio n°28, in un bene confiscato alla mafia, per celebrare la giornata internazionale della Lingua Madre, proclamata dalla conferenza generale dell’organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (Unesco) nel novembre del 1999 (30C/62). Dal 2000 viene celebrata ogni anno per promuovere la diversità linguistica e culturale e il poliglottismo.

Le origini della giornata internazionale della Lingua madre

Un’occasione, la giornata internazionale della Lingua madre, non per fare festa tout court, ma per ricordare, attraverso momenti artistici e culturali, una data veramente drammatica perché il 21 febbraio del 1952 numerosi studenti furono colpiti e uccisi dalla polizia a Dacca, la capitale dell’attuale Bangladesh, mentre manifestavano per il riconoscimento della loro lingua, il bengalese, come una delle due lingue nazionali dell’allora Pakistan. Inevitabile, quindi, celebrare questa giornata anche a Palermo, dove la comunità bengalese è presente in maniera consistente dal punto di vista numerico.

Il programma della giornata internazionale della Lingua madre

Il pomeriggio si aprirà alle 18 con l’inaugurazione dell’opera commemorativa “Shohid Minar”, creata dall’artista bengalese Saidul Islam. Seguirà un dibattito sulle politiche linguistiche, con un excursus storico sulle vicende accadute nello specifico in Bangladesh. Seguirà la proiezione di alcuni documentari storici, musicali e multilingue, al termine delle quali si potrà assistere a uno spettacolo di danze orientali “Bangla Folk” e a una performance teatrale a cura di giovani artisti bengalesi della Life and Life.

Dopo l’aperitivo con cibo italo-bengalese, si darà vita alla Biblioteca multietnica della “TumìAmì School” promossa sempre dalla LIFE and LIFE, dando modo a ogni partecipante di portare un libro nella propria lingua madre, da donare alla scuola per cominciare a costruire uno spazio in cui conservare un patrimonio letterario multiculturale a disposizione di tutti i fruitori della scuola. Ingresso libero.

Milvia Averna

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