Cronaca

Ambiente, a Catania un progetto per trasformare i porti col biometano

La Sicilia avamposto nel Mediterraneo per lo sviluppo del biogas e dei combustibili a basso impatto ambientale. Politica, istituzioni, industria, enti pubblici e privati per la prima volta insieme per creare un sistema integrato in grado di abbassare la produzione di zolfo e l’inquinamento nelle aree portuali e metropolitane. Infrastrutture marittime e grandi navi saranno riconvertite in chiave ecosostenibile grazie all’introduzione graduale dei motori a GNL (Gas Naturale Liquefatto).

Si è tenuto a Catania, presso l’Hotel Nettuno, un incontro qualificato alla presenza dei vertici del ministero dell’Agricoltura e Pesca, del ministero dei Trasporti, del Centro Servizi per il Mare di Bruxelles e dell’Università di Catania, sono state illustrate le linee guida del Piano strategico nazionale GNL e le numerose prospettive di sviluppo per l’economia del mare nell’area euromediterranea. Sono intervenuti esponenti del mondo politico e istituzionale convinti delle potenzialità del gas che azzera le emissioni di particolato e abbassa notevolmente le emissioni di CO2.

Un nuovo decreto sul biometano per incentivare l’uso degli scarti di lavorazione agricola

«Stiamo anticipando gli investimenti sull’energia rinnovabile nel settore del trasporto marittimo, nel rispetto dei vincoli che impone l’Ue per il 2025» spiega il sottosegretario al Mipaaf, Giuseppe Castiglione, annunciando a breve un nuovo decreto sul biometano per sostenere e incentivare l’utilizzo degli scarti di lavorazione in agricoltura e pesca nella produzione di combustibile pulito.

«Il Gnl azzererà le emissioni di particolato e abbasserà notevolmente le emissioni di CO2 – ricorda – L’obiettivo è quello di creare poli di stoccaggio per la produzione di Gas Naturale Liquefatto in Sicilia per una riconversione energetica totalmente ecologica che coinvolgerà tutti, dai piccoli pescherecci alle grandi ammiraglie del mare, cambiando radicalmente i consumi e la qualità ambientale in tutta l’area del Mediterraneo».

Una linea condivisa anche dal Centro Servizi per il Mare di Bruxelles – che ha l’obiettivo di facilitare l’incontro tra P.A., enti pubblici e imprese nell’accesso alle opportunità economiche offerte dall’Ue. «L’Europa co-finanzia i progetti, il nostro compito è quello di convogliare gli investimenti delle società private verso le linee strategiche definite dal governo nazionale – sottolinea il dirigente Francesco De Rosa – Siamo il punto di riferimento italiano a Bruxelles, disponendo di una visione globale delle opportunità di sviluppo, sia a livello nazionale che europeo, abbiamo convogliato oltre 100 milioni di investimenti in progetti concreti».

Il porto di Catania infrastruttura di rilievo europeo

Significativa la presenza dell’Autorità di sistema del mare della Sicilia Orientale con la presenza dell’avvocato Andrea Annunziata, che ha raccolto la sfida impegnativa di mettere a sistema i porti di Augusta e Catania. «Il porto di Catania continua a crescere tornando a essere un’infrastruttura di rilievo europeo – aggiunge il sindaco Enzo Bianco – adesso dobbiamo diventare attrattivi per un mercato che da qui a pochi anni cambierà radicalmente i combustibili per i mezzi di trasporto».

«Catania è di nuovo nella Ten-T Comprehensive network, la rete che raggruppa le principali infrastrutture dell’Unione europea, una posizione che permetterà alla Sicilia di accedere ai fondi provenienti da Bruxelles – commenta l’eurodeputato Salvo Pogliese, membro Commissione Trasporti UE – Cresce il traffico di traghetti e merci e crescerà ancora di più l’incidenza dei passeggeri provenienti dalle crociere con nuove tecnologie. Ecco perché il sistema portuale di Catania e Augusta, con Gela in futuro, deve essere antesignano rispetto all’utilizzo di carburanti ecologici e compatibili che portano al risparmio energetico e al rispetto dell’ambiente».

Impegno per l’abbattimento delle emissioni nei porti

Enrico Maria Pujia, direttore generale del Trasporto marittimo sottolinea che «il ministero delle Infrastrutture lavora sul GNL dal 2007, in tempi non sospetti, anticipando una visione di strategica a livello europeo e internazionale sull’abbattimento delle emissioni nei porti». Il basso tasso di inquinamento e i costi accessibili il Gas Naturale Liquefatto, messi a sistema, sono in grado di rilanciare la portualità e il settore marittimo in Italia.

«In Italia siamo pronti a mettere il gas, abbiamo un progetto globale in cui la Sicilia, snodo fondamentale del Mediterraneo, può fare la sua parte come player principale» osserva Mario Dogliani, coordinatore dei progetti Lng per conto del Mit. «Per poter dare il gas liquefatto alle navi e ai camion abbiamo bisogno di depositi e di una rete di distributori, un network unico in Europa che abbia il suo baricentro proprio sull’isola».

Tra i relatori i professori Biagio Pecorino, ordinario di Economia ed estimo rurale all’Università di Catania, e Matteo Ignaccolo, ordinario di Economia dei Trasporti al Dipartimento di Ingegneria, che si sono concentrati sull’opportunità di utilizzare gli scarti dell’agricoltura e della pesca per produrre biogas a costi molto più bassi rispetto a quelli dei combustibili fossili. Il convegno è stato moderato dal giornalista Luca Ciliberti. Sono intervenuti anche il vice presidente della Commissione Trasporti della Camera, Vincenzo Garofalo, il deputato Andrea Causin, il direttore del ministero per la Pesca, Riccardo Rigillo, il prefetto di Catania, Silvana Riccio, il commissario dell’Autorità portuale di Catania, Nunzio Martello.

Redazione

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