In Sicilia attualmente vigono due definizioni giuridiche di “bosco”: una vale ai fini urbanistici (articolo 4 della legge regionale 16/96) l’altra vale invece per i vincoli paesaggistici (articolo 2 del decreto legislativo 227/2001): questa situazione determina inevitabilmente incongruità interpretative che, in occasione del rilascio dei vari provvedimenti autorizzativi e sanzionatori, provocano numerosi contenziosi in quanto ciò che risulta legittimo ai fini urbanistici non lo è ai fini vincolistici e viceversa.
Per superare questa “confusione normativa” il deputato regionale del PD Anthony Barbagallo ha presentato un disegno di legge all’Assemblea regionale siciliana (“Nuova definizione di bosco”).
“Con questo ddl – dice Barbagallo – vogliamo introdurre alcune modifiche alla legge di settore, per renderla coerente con quanto disposto dalla legislazione nazionale e con il mutato quadro istituzionale e finanziario della Regione. I boschi rappresentano un importante patrimonio ambientale, paesaggistico e culturale per la Sicilia, ma proprio per questo devono essere tutelati e valorizzati: ciò può avvenire solo introducendo una normativa unica e chiara, in grado di tutelare l’ambiente e di semplificare il quadro normativo che regola le concessioni nelle aree boschive e nelle zone limitrofe. Questo disegno di legge, dunque, ha due obbiettivi principali: semplificare le norme in materia di boschi e tutelare l’ambiente”.
Il ddl prevede come nelle altre regioni italiane che “tutte le costruzioni da ubicare all’interno di una fascia di rispetto di 150 metri dal limite dei boschi siano in ogni caso sottoposte al vincolo paesaggistico”.
Altra novità è lo snellimento burocratico per la realizzazione di “opere necessarie alla fruizione del bosco, per la costruzione di infrastrutture necessarie allo svolgimento delle attività proprie dell’Amministrazione forestale e degli Enti parco e per la realizzazione di aree attrezzate e strutture precarie necessarie per la fruizione del bosco e per la realizzazione di infrastrutture connesse all’attraversamento di reti di servizio di interesse pubblico e strutture connesse alle stesse”.
Il ddl in questione, in definitiva, è atteso da tanti amministratori locali e dai professionisti che operano in questa materia ed è un importante contributo ad una più incisiva semplificazione amministrativa da sempre auspicata dal Partito Democratico.
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