Altofonte. Sequestro di beni ad imprenditore vicino al boss Domenico Raccuglia

Sequestrati beni per un valore di 3.500.000,00 euro all’imprenditore di Altofonte, Mario Salvatore Tafuri 48 anni, già indiziato per mafia. Tafuri che opera nel campo dell’edilizia è considerato molto vicino al boss Domenico Raccuglia arrestato nel novembre del 2009 a Calatafimi. Secondo gli inquirenti l’imprenditore avrebbe favorito la latitanza del padrino di Altofonte, in particolare veicolando i messaggi tra il latitante, la famiglia ed altri esponenti mafiosi. Le intercettazioni telefoniche ed ambientali, i servizi di osservazione, pedinamento e controllo hanno permesso di scoprire il ruolo organizzativo svolto da Tafuri che per smistare i pizzini al boss Raccuglia si serviva di un’ampia rete di fiancheggiatori. Mario Salvatore Tafuri è stato raggiunto da Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere, il 13 maggio del 2010. Le indagini patrimoniali svolte dalla sezione Misure di Prevenzione della Questura, che ha dato esecuzione al sequestro, hanno evidenziato la sproporzione tra la modesta entità dei redditi di natura lecita dichiarati da TAFURI e dal suo nucleo familiare ed il patrimonio societario ed immobiliare creato nel corso degli anni.
Perciò è stata delineata l’origine illecita di tali beni, sono state individuate 4 società riconducibili all’imprenditore di Altofonte: la ‘TAFURI COSTRUZIONI s.r.l.’ e la ‘IMMOBILIARE SPERONE s.r.l.’, espressione di iniziative imprenditoriali risalenti nel tempo e costituite negli anni ’70. E la CO.EDIL. e la COEDILCEM, costituite di recente (rispettivamente 1996 e 2008), imprese molto attive sul mercato, che vantando un discreto volume d’affari e di commesse, soprattutto per la vendita del calcestruzzo.
(Teleoccidente)