Bruno Contrada ha ottenuto una parziale riabilitazione dalla Corte europea dei diritti umani di Syrasburgo.
Secondo il massimo organismo europeo di giustizia l’ex vice questore, che aveva anche militato nei servizi segreti, non doveva essere condannato per concorso esterno in associazione mafiosa perché, all’epoca dei fatti (1979-1988), il reato non “era sufficientemente chiaro”.
Lo Stato italiano dovrà versare all’ex numero due del Sisde 10 mila euro per danni morali, una condanna praticamente simbolica, che però dà fiato a tutti coloro che sostenevano che il processo non si era svolto rispettando i diritti civili dell’imputato.
“La mia vita à distrutta- ha commentato Contrada – 23 anni di vita devastati non potrà restituirmeli nessuno. Così come i 10 anni trascorsi in carcere”
Ho presentato due mesi fa la quarta domanda di revisione del processo a Bruno Contrada e la corte di appello di Caltanissetta mi ha fissato l’udienza il 18 giugno. La sentenza di Strasburgo sarà un altro elemento per ottenere la revisione della condanna”. Lo dice l’avvocato Giuseppe Lipera legale dell’ex numero tre del Sisde. “Ora capisco perché nonostante le sofferenze quest’uomo a 84 anni continui a vivere”, conclude Lipera.
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