“Una spada di Damocle pende sul futuro lavorativo di circa 530 operatori Almaviva che si occupano di dare informazioni sul coronavirus attraverso il numero nazionale di pubblica utilità 1500 del ministero della Salute. Oltre 400 di loro sono in servizio nelle sedi di Palermo e Catania, la restante parte tra Milano, Napoli e Rende. Sono lavoratori dimenticati, perché l’azienda ha applicato l’ammortizzatore sociale quando è diminuito il volume delle chiamate per fornire assistenza e adesso sono in cassa integrazione all’85%, lavorano solo pochissimi giorni al mese e, cosa ancor più drammatica, dopo l’ultima proroga il 31 ottobre scadrà la commessa”. A lanciare l’allarme è Carmelo Miceli, candidato alle Regionali nella lista del Pd.
“Chiederò subito un confronto al ministro Speranza e mi batterò con tutte le forze per evitare che altri posti di lavoro vengano rubati alla Sicilia – commenta Miceli -. Non è più accettabile che la nostra terra continui a essere penalizzata sul fronte dell’occupazione, non è più possibile che altre centinaia di famiglie vivano nell’incertezza e con il rischio di perdere un impiego conquistato dopo anni di sacrifici”.
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