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Allevatori: cassa integrazione dipendenti ARAS. Indovina alza grido di protesta

di redazione

Palermo – L’avv. Roberto Indovina, Presidente del Consorzio Provinciale degli Allevatori di Caltanissetta, alza il grido di protesta degli allevatori contro le decisioni adottate nell’assemblea tenutasi il primo ottobre scorso, presso la sede regionale dell’ARAS di Palermo.

L’Associazione Regionale Allevatori Sicilia, commissariata dal 2010 è responsabile tra le altre mansioni della tenuta dei libri genealogici e registri anagrafici delle diverse specie e razze, dei controlli della produttività per le specie e razze da latte, del controllo impianti di mungitura, dell’analisi del latte attraverso il laboratorio regionale latte certificato ACCREDIA, ha deliberato nella riunione di lunedì scorso, l’applicazione della cassa integrazione per tutti i dipendenti dell’ARAS.

“Le delibere adottate nella riunione di lunedì scorso – commenta Roberto Indovina – metteranno il ginocchio gli allevatori dell’intera Regione. Tutti i dipendenti dell’Associazione Regionale Allevatori sono stati messi in cassa integrazione, pertanto sono stati sospesi tutti i servizi”. L’ARAS da oltre 60 anni costituisce un punto di riferimento fondamentale sia per gli allevatori, che per i consumatori. “Si sta facendo confusione tra i buoni propositi di risparmio della spesa pubblica per fronteggiare la crisi e la necessità di garantire l’ erogazione di servizi essenziali per la collettività – chiarisce il Presidente Indovina – la scelta di mettere in cassa integrazione tutti i dipendenti è arrivata senza mai consultare gli allevatori. In passato siamo stati invitati a riunioni dove il Collegio Commissariale ha sempre precisato che i servizi essenziali agli allevatori non sarebbero mai stati sospesi. Da un giorno all’altro tutti gli allevatori sono stati privati dell’aiuto straordinario e prezioso fornito dai dipendenti dell’Associazione. Conosciamo bene le difficoltà finanziarie dell’Ente, ma la drastica soluzione di cassaintegrare tutti i dipendenti non ci è mai stata prospettata”.

“I commissari – continua Roberto Indovina – sono totalmente allo scuro delle reali problematiche che gli allevatori incontrano quotidianamente – spiega l’avvocato Indovina – come se non bastasse, alla già precaria situazione della zootecnia siciliana, viene assestato un ulteriore colpo. Bisogna restituire l’ARAS ai propri associati. Nel corso dell’ultimo anno abbiamo organizzato diversi incontri tra i presidenti dei Consorzi Provinciali della Regione creando un clima di coesione e di fattiva collaborazione. Sono diversi tra l’altro i progetti in cantiere per rilanciare le attività dell’Associazione, ma il commissariamento non consente di portare avanti le nostre idee e fare sentire la nostra voce”.

“Immaginavo – conclude Roberto Indovina – che le imminenti elezioni Regionali potessero sollecitare l’interesse dei nostri politici verso le esigenze degli allevatori, purtroppo devo constatare il contrario. Non ho ancora ricevuto una sola telefonata da esponenti politici per discutere di programmi e progetti futuri e le nostre richieste non hanno trovato nessun riscontro. Oggi i politici sono troppo impegnati a sbandierare la loro onestà e correttezza, ignorando le problematiche concrete dell’elettorato”.

Redazione

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