Allerta rossa in Sicilia: scuole e uffici chiusi a Catania e nell’Agrigentino
La Protezione Civile regionale ha emesso per domani un’allerta meteo rossa per la costa ionica della Sicilia, in particolare tra Messina e Catania, a causa delle intense precipitazioni previste. L’allerta rossa segnala un alto rischio idrogeologico e idraulico, con possibili frane, esondazioni e allagamenti su un territorio che, già dalla scorsa notte, è stato colpito da violenti temporali. Sul resto dell’isola è stata diramata un’allerta arancione, eccetto per la costa tirrenica tra Messina e Palermo, dove è attiva un’allerta gialla.
Previsioni e misure preventive
Secondo il bollettino, le precipitazioni saranno persistenti e potranno assumere carattere di rovescio o temporale, soprattutto sui settori ionici, dove si prevedono quantitativi di pioggia molto elevati. Le squadre dei Vigili del Fuoco del comando provinciale di Catania sono già impegnate sul territorio con interventi di soccorso per allagamenti, dissesti statici e incidenti. Durante la notte sono stati portati a termine quindici interventi, tra cui il salvataggio di due donne rimaste bloccate in auto nell’acqua in contrada Pezza Mandra di Misterbianco. Inoltre, il ponte sul fiume San Bartolomeo, al confine tra Castellammare del Golfo ed Alcamo, è stato chiuso a seguito dell’attivazione del sistema di allerta automatico.
Scuole chiuse a Catania e Agrigento
In via preventiva, il sindaco di Catania Enrico Trantino ha disposto la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado, oltre a parchi pubblici, impianti sportivi comunali e cimiteri, con sospensione dei mercati rionali e storici, come la Fiera e la Pescheria, e il divieto di circolazione per mezzi a due ruote. Misure simili sono state adottate dai sindaci della riviera ionica e dai comuni etnei per tutelare la sicurezza dei cittadini. Anche nell’Agrigentino diversi comuni, tra cui Sciacca, Menfi e Ribera, hanno deciso la chiusura degli istituti scolastici per domani.
La Protezione Civile raccomanda massima cautela per chi risiede nelle aree a rischio, esortando a limitare gli spostamenti e seguire le direttive locali fino a nuove comunicazioni.