Storie di aggressione, di paura e di disagio per una piaga che sta creando il panico in una zona a cavallo tra i quartieri di Librino e il Villaggio Sant’Agata. Di solito stazionano in branchi numerosi ai bordi delle strade, cani di grosse dimensioni che, anche se sdraiati e dall’aspetto innocuo, provocano timore tra i residenti indecisi se camminare con calma, per non mettere in agitazione i cani, oppure accelerare il passo per tornarsene a casa il prima possibile. La mappa del randagismo a Catania ha le sue zone calde e il viale Nitta rappresenta uno dei siti più a rischio della città. Un problema affrontato in prima linea dalle associazioni animaliste che operano sul territorio catanese. Volontari che hanno deciso di unirsi per gridare a tutti la gravissima situazione di randagismo che regna nella città. Ad oggi si contano nel territorio cittadino e periferico di Catania , circa 1000 cani che vivono in condizioni pietose e disastrose, che continuano a riprodursi senza sosta. Vani restano gli immensi sacrifici dei volontari, dei singoli cittadini, che ogni giorno compiono veri e propri atti eroici per cercare di rendere più dignitosa l’esistenza di questi poveri animali che vivono in balìa della strada , dei pericoli, dei male intenzionati, delle malattie , della fame, del freddo e del caldo. Data la gravità del fenomeno e lo scarsissimo interesse da parte delle istituzioni comunali preposte, nel trovare delle soluzioni e di cercare di arginare il problema, lo scorso sabato, cittadini e volontari animalisti sono scesi in piazza Università per un sit-in. La voce delle associazioni e dei volontari è stata univoca: “Siamo davvero stanchi di combattere una guerra in cui dobbiamo fronteggiate disinteresse, scarsa efficienza e inadempienza alla legge. Noi curiamo i nostri randagi per amore, ma non dimentichiamoci che c’è chi dovrebbe farlo perchè viene pagato per occuparsene”
Giovanni Fodale, Presidente della VII Municipalità, nonchè responsabile del progetto “Io parlo con gli animali”, rincara la dose e precisa:
“Non è accettabile che i randagi proliferino senza controllo e che ogni giorno si debba assistere inerti ad episodi di violenza e crudeltà ingiustificate nei loro confronti”. I punti che sono stati denunciati e che condivido sono la totale mancanza di un piano di sterilizzazione,un servizio veterinario h24 per i randagi,l’assenza di un canile sanitario e l’indifferenza del territorio da parte del comune.
I liberi volontari si sono sempre occupati di adempiere a tutti questi onerosi compiti, facendosi carico di questi problemi gravissimi per la città e gli animali , sostituendosi completamente alle istituzioni e, tutto questo senza avere un solo centesimo di rimborso spese; io stesso, con la mia famiglia, ho adottato diversi animali tra i quali 3 cani e 2 gatti, quasi tutti con delle esperienze assai traumatiche alle spalle”
Nei giorni scorsi – conclude Fodale – insieme a delle amiche volontarie animaliste con cui collaboro, ho avuto l’opportunità di incontrare il candidato Sindaco on. Enzo Bianco e di consegnargli un loro documento nel quale sono contenute alcune nostre proposte migliorative che l’on. Bianco si è impegnato di inserire nella sua agenda politica per il governo della città di Catania. Chi diventerà Sindaco di Catania, a mio avviso, avrà il compito di attuare una politica efficace per dare a questi poveri animali la possibilità di avere una casa ed una famiglia e non , come spesso accade adesso, una prospettiva di vita in canile dove, se pur seguiti e rispettati, si trovano in una prigione senza libertà e per giunta senza aver commesso alcun reato”.