Prima di addentrarci ulteriormente nel nostro articolo è molto importante partire da una premessa fondamentale: quando si parla dello stile di arredamento futuristico, infatti, si tende a confondere quest’ultimo con il movimento Futurista che ebbe origine nei primi anni del 1900 e che influenzò più o meno fortemente la letteratura, la pittura, la musica, il teatro, la danza, il cinema, la fotografia, la scultura, l’architettura e anche la gastronomia, non soltanto in Italia ma anche in Europa e nelle Americhe.
In realtà tra il concetto di arredamento futurista, che si può far risalire all’omonimo movimento, e quello di arredamento futuristico, che invece è uno stile interamente contemporaneo, esistono delle notevoli differenze.
L’idealizzazione della Velocità
Il Futurismo nacque in Italia e in un contesto dove le nuove scoperte tecnologiche stavano radicalmente cambiando il volto del Paese, a livello politico, sociale e culturale. Il movimento legato alle idee Futuriste conobbe due fasi: la prima, che è la più autentica, va dal 1909, anno della pubblicazione del Manifesto Futurista di Filippo Tommaso Marinetti, fino al 1917, mentre la seconda va dal 1918 al 1939, anno in cui scoppia la Seconda Guerra Mondiale.
Gli aspetti principali, nonché originali, del movimento Futurista presero corpo soprattutto durante la prima fase quindi; in questo periodo infatti, come accennato in precedenza, le radicali innovazioni in ambito industriale e tecnologico cambiarono drasticamente il volto della società italiana.
La diffusione di invenzioni come il telegrafo, la radio, l’automobile e l’aeroplano, contribuì a ridurre le distanze e velocizzare gli spostamenti. Proprio la velocità, infatti, divenne il perno idealistico principale intorno al quale orbitava la corrente Futurista; esso si manifestava tangibilmente nelle catene di montaggio e nelle macchine che producevano: aerei, navi, treni e automobili. L’uso sempre più diffuso dell’illuminazione elettrica cambiò il volto notturno delle città e il futuro non fu più considerato come una mera prefigurazione di qualcosa ancora al di là da venire, ma divenne una dimensione vissuta nel contemporaneo.
In questi termini quindi, soprattutto nell’architettura e nell’arredamento, il Futurismo si limitava a compiere un ruolo di esaltazione di ciò che era già esistente ed entrato a far parte del quotidiano, e questo al fine di accelerare ulteriormente la disgregazione dei vecchi stili di vita ritenuti non soltanto superati ma addirittura deleteri.
Non a caso, infatti, tra i punti cardine illustrati nel Manifesto Futurista vi era la distruzione dei musei, delle biblioteche e delle accademie, la lotta al moralismo, al femminismo e a qualsiasi altro movimento o ideale considerato opportunistico o utilitaristico, l’esaltazione della lotta, della guerra e del militarismo e persino il disprezzo della donna.
Il Secondo Futurismo
Nel periodo che va dalla fine della Prima Guerra all’inizio della Seconda Guerra Mondiale, invece, il Futurismo entra nella sua seconda fase mantenendo a livello ideale alcuni dei principi esposti nel Manifesto, ma rigettandone molti altri. L’ideologia guerrafondaia e fanatica che aveva caratterizzato il primo periodo, infatti, finì col trasformarsi in un saldo legame con il regime fascista, piegandosi alle sue direttive; quest’ultimo inoltre, pur mutuandone gli stili mediatici e artistici ebbe sempre una visione sprezzante del Futurismo e dei suoi esponenti.
Questi ultimi, a cominciare da quelli che seguivano ideologie di sinistra, andarono via via distaccandosi dal movimento, ma durante il secondo periodo questo finì col perdere anche molti altri esponenti di spicco esaurendo del tutto la sua parabola nel 1939, anno in cui ebbe ufficialmente inizio il secondo conflitto mondiale.
L’arredamento futuristico
Anche se idealmente alcuni vogliono far risalire le origini dell’arredamento futuristico al movimento Futurista, tra l’altro in maniera visibilmente forzosa e forzata, le differenze tra la corrente Futurista applicata all’architettura e all’interior design e lo stile di arredamento futuristico sono ben chiare.
Se vogliamo ricercare a tutti i costi le influenze della corrente Futurista nell’architettura e nell’arredamento, allora possiamo trovarle tranquillamente nell’Industrial Design; l’arredamento futuristico, invece, pur partendo da presupposti contemporanei quali la tecnologia domotica e i computer, infatti, è molto più orientata verso la concettualizzazione. In questo caso il termine “futuro” non perde il suo significato, anzi mantiene intatta la sua tensione verso realtà non ancora concretizzatesi ma visionate come ipotetici scenari attraverso opere letterarie, quadri e film.
Seguire questo stile, quindi, significa setacciare i negozi di arredamento e i siti come una sensazione perfetta, andando alla ricerca di mobili, complementi d’arredo, accessori o anche semplici idee da realizzare con il fai da te, che possano contribuire a trasformare la casa rendendola simile all’interno di un’astronave, di una stazione spaziale o di una colonia interplanetaria. Le influenze a cui ispirarsi sono molteplici, a partire dall’asettico minimalismo di Kubrick, nel film 2001: Odissea nello Spazio, fino agli scenari cyberpunk di Blade Runner.
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