Alfano a Palermo: “La cultura è la nostra arma contro il terrorismo”

Il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Angelino Alfano, ha presentato a Palermo “Italia, Culture, Mediterraneo”, programma culturale che la Farnesina realizzerà nel 2018 nei Paesi dell’area del Medio Oriente e del Nord Africa (Mena).

Presenti al tavolo insieme al ministro,  il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e il Ministro degli Affari Esteri della Repubblica Tunisina, Khemaies Jhinaoui.

La Conferenza Mediterranea dell’OSCE  che si è inaugurata presso la sala gialla di palazzo dei Normanni, coinvolgerà più di 30 rappresentanti di governo, ministri, viceministri, sottosegretari e quasi 300 delegati. Presenti anche i sei paesi partner, Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Marocco e Tunisia, per discutere dei flussi di migranti e rifugiati nella regione Euro-Mediterranea.

Puntare su dialogo e cooperazione con i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo

“Uno dei nostri obiettivi – esordisce Alfano –  è rendere più intenso il dialogo con la sponda sud del mediterraneo e coinvolgere i Paesi interessati su sfide comuni quali la lotta al terrorismo e la crisi migratoria”.

“In questo percorso la Tunisia sarà un nostro interlocutore privilegiato e imprescindibile che, a nostro avviso, vanta una leadership lungimirante e coraggiosa che ha messo in campo riforme di portata storica strappando così il paese alla guerra civile”.

Il ruolo centrale della città di Palermo

“Abbiamo scelto Palermo perché pensiamo non ci sia location più adatta – continua Alfano – stiamo parlando di una città che sarà la capitale cultura del mediterraneo per il 2018 e che vanta una declinazione culturale non estranea, ma cruciale, alla dimensione della sicurezza. Ritengo che non ci possano essere stabilità, sicurezza e pace senza valori condivisi e rispetto della cultura del vicino”.

“Palermo è una città aperta, inclusiva, disponibile al dialogo e incline alla comprensione dell’altro. Questo spirito ispira la nostra strategia sul mediterraneo”.

Il ruolo centrale della cultura nella lotta al terrorismo

“L’investimento in cultura è fondamentale per ridurre quella pericolosa faglia che si è aperta nel Mediterraneo in cui hanno proliferato la violenza l’estremismo violento e il terrorismo. Vogliamo arginare questa frattura con una serie di valori condivisi”.

“Investire in cultura e nei giovani è questo che vogliamo fare con il nostro programma; arte e cultura sono le fortezze che ci difendono dal pensiero retrogrado”.

“L’evento di oggi è culturale ma anche politico, intendiamo infatti valorizzare il ruolo della cultura per sviluppare un’identità mediterranea che sia rispettosa della multiformità della società che promuova la diversità e favorisca così le condizioni di sicurezza nell’area mediterranea”.

Il progetto Erasmus-med

“Vorrei che qui a Palermo nascesse l’embrione di un progetto, un Erasmus del mediterraneo – conclude il ministro – non credo che essere siciliano, italiano, mediterraneo ed europeo siano concetti in contraddizione. Dobbiamo mettere carburante culturale all’identità Mediterraneo”.

Nella successiva sessione politica i Ministri partecipanti e gli altri delegati di alto livello si confronteranno sui progressi della sicurezza e della cooperazione nel Mediterraneo in un momento storico di vasti movimenti di migranti e rifugiati, discutendo delle questioni correlate alla sicurezza stessa.