Alcamo, Lauria si candida a sindaco per il Pdl, domani l’ufficializzazione

di redazione

‘La mia candidatura sfida un sistema politico rappresentato da un ventennio dai soliti noti’, scioglie così la riserva Baldassare Lauria, avvocato alcamese del PDL, che aprirà domani la sua campagna elettorale in vista delle elezioni del 6 e 7 maggio. E’ il primo aspirante sindaco a presentarsi ufficialmente alla città. ‘La mia non è una scelta politica, bensì culturale -continua Lauria- la mia città si è assopita e i miei concittadini sembrano rassegnati, il sistema tirato su dal senatore del PD Nino Papania e dal presidente della provincia regionale di Trapani Mimmo Turano, hanno congelato le esistenze’. Senza peli sulla lingua, Baldassare Lauria, rincara la dose contro Papania che -dice- ‘ ha stabilizzato se stesso sulla precarietà degli altri’. ‘Sono consapevole -continua il legale, noto tra l’altro alle cronache per l’assoluzione per la strage della casermetta di Giuseppe Gulotta- che sarà una competizione elettorale difficile ma il mio partito mi sostiene ed ha scelto me, quindi ‘combatterò’ per cambiare la mentalità politica di Alcamo’. Ma ai vertici del Pdl trapanese, le acque continuano ad essere agitate, dopo il botta e risposta nei giorni scorsi, tra il senatore Antonio D’Alì e il coordinatore provinciale del partito, Nicola Cristaldi che si sono divisi sulla diffusione di alcuni manifesti contro Papania e Turano. Dal canto suo, il candidato a sindaco di Alcamo, sottolinea che a livello locale il partito è unito.
Domani Lauria ufficializzerà la sua candidatura al centro congressi Marconi ma contemporaneamente, D’Alì, ha convocato il congresso provinciale del Pdl. Un doppio appuntamento, che spacca ulteriormente il Partito. A Trapani sono stati convocati duemila tesserati, ma secondo Lauria ‘i maggiori esponenti del Pdl verranno ad Alcamo, alla mia presentazione per sostenermi’. Per evitare ulteriori tensioni, Nicola Cristaldi che invece sarà domani ad Alcamo, aveva chiesto di rinviare il congresso provinciale per consentire a tutti di partecipare, ma non c’è stato nulla da fare.