Categories: Cronaca

Alcamo. Il comitato Monte Bonifato studia azioni legali contro enti inadempienti

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di redazione

Il Comitato Cittadino per la tutela e la Salvaguardia di Monte Bonifato ad Alcamo ha fatto ieri il punto della situazione, dopo il devastante incendio che ha distrutto ettari di territorio e ha danneggiato i ripetitori delle emittenti televisive.
Un’assemblea aperta al pubblico alla quale hanno partecipato un centinaio di cittadini. Il comitato presieduto da Enzo Aiello, ha deciso di intraprendere azioni più incisive e se è il caso, di passare alle azioni legali nei confronti di enti pubblici o di privati, che negli anni si sono dimostrati inadempienti per tutelare la zona.
Il comitato ha deciso inoltre di costituire tre gruppi di lavoro: tecnico, giuridico e di controllo che coordineranno le azioni che verranno deliberate. Tra le varie richieste avanzate nel corso del dibattito, quella di intervenire nell’ambito della riserva orientata con lo scopo di abbattere piante malate o pericolanti, sistemando così la riserva e creando fascie tagliafuoco. Tra le altri punti in discussione, la possibilità di far passare la gestione della riserva dalla provincia di Trapani al comune di Alcamo, in modo da consentire all’ente locale di gestire autonomamente ogni intervento su Monte Bonifato.
Intanto la polizia scientifica in collaborazione con il Corpo forestale, ha effettuato un sopralluogo, in elicottero, sulla montagna e su tutta la costa occidentale del Golfo: Guardando queste immagini, si notano anche le zone della Riserva dello Zingaro bruciate dall’incendio divampato tra il 5 e il 6 agosto, così come altre aree del Trapanese da San Vito a Erice dove allora i roghi avevano causato ingenti danni anche alle attività turistiche, nonché contrade del Castellammarese arse dal fuoco la scorsa settimana.
Il bilancio dei danni, riferito nei giorni scorsi dal sindaco di Alcamo, Sebastiano Bonventre, riguarda le conseguenze dei gravi incendi che sabato scorso, secondo una prima stima, hanno divorato almeno un quinto della vegetazione della Riserva naturale Bosco d’Alcamo. Adesso il pericolo maggiore è rappresentato dal dissesto idrogeologico. Soprattutto sul versante est. Intanto, gli inquirenti si stanno servendo delle testimonianze di chi ha notato gli incendiari agire con sincronia in punti diversi tentando anche di distruggere, sabato intorno alle 19, una postazione in legno utilizzata dalla Lipu.

Redazione

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