Albania, traffico di droga e armi con Italia: 11 fermi, base a Catania
Albania e Italia: traffico di marijuana e di Kalashnikov, sgominata una banda. Su delega della Procura Distrettuale di Catania, la guardia di finanza ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP nei confronti di 11 soggetti appartenenti ad un’organizzazione criminale italo-albanese.
L’organizzazione negli ultimi anni era riuscita a trasportare in Italia dalla costa albanese oltre 3.500 chili di marijuana che veniva sequestrata, in più occasioni, nel corso di lunghe e complesse indagini.
Albania, anche centinaia di munizioni
Il sodalizio criminale, la cui disponibilità di armi e munizioni è stata accertata con l’esecuzione di sequestri di fucili del tipo Kalashnikov e centinaia di munizioni, aveva acquisito il controllo dell’importazione dall’Albania di ingenti quantitativi di stupefacente del tipo marijuana che poi venivano utilizzati per approvvigionare le piazze di spaccio sia di Catania che delle provincie di Ragusa e Siracusa, realizzando un giro d’affari stimabile in oltre 20 milioni di euro.
L’operazione, convenzionalmente denominata “Rosa dei Venti”, è stata condotta dai Finanzieri del Gico del Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Catania, eseguendo complesse attività tecniche di intercettazione telefonica e ambientale per i cui riscontri è stato necessario avvalersi, sia a terra che in mare, del dispiegamento simultaneo di articolati dispositivi di contrasto all’illecito traffico.
Nel corso delle indagini è stato possibile pervenire, in danno dei componenti dell’associazione a delinquere a carattere internazionale, a ripetuti sequestri di sostanze stupefacenti, arrestando oltre 20 corrieri, anche con l’ausilio di unità “antiterrorismo e pronto impiego” e cinofile del Gruppo della Guardia di Finanza di Catania.
Albania, da lì partivano armi e droga
L’azione di contrasto è stata condotta anche in mare con l’impiego dei mezzi navali del Corpo della Stazione Navale di Messina e del Comando Operativo Aeronavale grazie ai quali, nel maggio 2015, è stato intercettato, a largo di Riposto, un peschereccio proveniente dalle coste albanesi che trasportava circa 900 chili di marijuana, 2 fucili d’assalto Kalashnikov con relativi caricatori e centinaia di munizioni.
La ricerca dei destinatari delle misure cautelari ha portato all’arresto di 7 persone (4 italiani e 3 albanesi) nonché al sequestro in flagranza di reato di circa 20.000 euro rinvenuti in contanti.
I soggetti condotti in carcere dai finanzieri di Catania sono i catanesi Antonino Riela (1971), già gravato da precedenti specifici e punto di riferimento di più clan mafiosi etnei per l’approvvigionamento di sostanze stupefacenti, Vincenzo Spampinato (1973), già detenuto per analoghi reati, e Gianluca Passavanti (1980); Angelo Busacca (1980) ragusano.
La componente nativa dell’Albania operativa sulle coste italiane, formata da Moisi Habilaj (1978), primo organizzatore del lucroso traffico, e i suoi collaboratori Maridian Sulaj (1988) e Fatmir Minaj (1962).
Gli arrestati, localizzati tra Vittoria e Modica, nel Ragusano, nonché a Palagonia e nel quartiere San Giorgio, a Catania, all’alba di sabato scorso sono stati ristretti presso il carcere catanese di Bicocca e il carcere di Piazza Lanza. Nei confronti degli altri quattro cittadini albanesi, non rintracciati nel territorio nazionale, verrà richiesta l’estradizione.